L’italiana Sofia Raffaeli è la nuova vicecampionessa del mondo di ginnastica ritmica. L’agente delle Fiamme Oro, scende di un gradino rispetto all’edizione del 2022, ma rimane ai vertici planetari della disciplina. Con il totale di 135.700, la diciannovenne marchigiana si piazza alle spalle di Darja Verfolomeev, leader all around grazie al suo 137.450. La tedesca è stata la mattatrice della rassegna valenciana, con cinque successi su altrettanti concorsi individuali. L’azzurra, che era entrata nella finale a 18 con il terzo punteggio di ammissione, le ha dato filo da torcere per tutta la gara. Anzi al giro di boa, dopo un cerchio da 35.500 sulle note di Psyco e una palla da 34.450 sulla versione de Il “Mondo” di Jimmy Fontana cantata da Iako, concorrente di X Factor, la stella della Ginnastica Fabriano era in vantaggio addiritturadi tre punti e 250 millesimi, complice un errore della rivale al nastro. Nella seconda metà della competizione, quando era ormai chiaro che la sfida fosse tra le due ginnaste che già a Sofia si erano contese la corona dei piccoli attrezzi, Raffaeli perde la clavetta sul pezzo di Stromae e con il conseguente 32.700 il distacco si riduce a otto decimi e mezzo. All’ultima rotazione il vulcano di Chiaravalle ha cercato di resistere al ritorno del talento germanico di origini russe, straordinaria con la palla. Non le basta però il miglior parziale di giornata al nastro, 33.050, per conservare l’oro più importante. Il duello tra Sofia, iridata nel 2022, e Darja, cannibale in Spagna, si sposta all’anno venturo, quando si ritroveranno per la rivincita a Parigi.
“That’s Life”, è la vita, come cantava Sinatra. Si vince o non si vince, perché certo non si può parlare di sconfitta per il fenomeno allenato da Julieta Cantaluppi e Claudia Mancinelli, dopo tre argenti, contando anche quelli di specialità a cerchio e palla, e il bronzo nel Team Ranking. La regina Sofia chiude il quarantesimo Mondiale con quattro medaglie e porta il conteggio del suo personale palmares a quota dodici piazzamenti. Straordinaria anche l’altra italiana in gara, e non erano molti i Paesi a vantare due rappresentanti nel concorso generale. Milena Baldassarri, inserita nel gruppo B in virtù del quindicesimo posto nel torneo di ammissione, guadagna due posizioni e conclude al redicesima con il personale di 125.700 (CE 31.600 PA 32.200 CL 31.100 NA 30.800). L’aviere dell’Aeronautica Militare, che non manca una finale mondiale nel completo dal 2017, si esalta in pedana, senza sbagli, felice per la conquista di giovedì del pass olimpico.
“Senza Milena non ci andavo alle Olimpiadi – scherza una sorridente Raffaeli durante l’intervista alla Rai in mixed zone, tra un abbraccio e l’altro, in particolare con il capodelegazione Valter Peroni, il Segretario Generale Roberto Pentrella, la Team Manager della Sezione Paola Porfiri, la referente dei rapporti internazionali FGI Cristina Casentini e il membro del Consiglio mondiale Daniela Delle Chiaie – Sono contenta per i tre argenti ma non sottovalutate il bronzo per Nazioni perché è una medaglia di tutto il movimento. La piazza d’onore di oggi però mi rimarrà nel cuore. Ho fatto la gara per divertirmi. Ho provato a vincere, ovvio, e anche se non ci sono riuscita per me vale come una vittoria. Ho saputo reggere una gara difficile e non ho mollato dopo la piccola perdita alle clavette, con un nastro che ho fatto alla grande proprio per lasciare un ricordo indelebile, visto che era l’ultimo esercizio del mondiale. Fino adesso, in carriera, non avevo mai pianto di gioia, questa volta mi sono lasciata andare. L’emozione era grande, c’ho messo tutta me stessa, senza pensare ad altro se non alla pedana e alla musica. Esserci riuscita è la cosa più bella che si possa provare. Dedico il risultato alla mia famiglia e soprattutto alla mia società, la Ginnastica Fabriano, e le mie allenatrici, che sono state fondamentali per il mio percorso di crescita. Mi hanno sostenuto tantissimo. Fabriano è la mia casa, ci sosteniamo a vicenda, anche con le ragazze in palestra, le tecniche, dalla prima all’ultima, comprese quelle che sono rimaste in Italia. La mia espressività è migliorata, è vero. Il codice dà molta importanza all’artistico e ci abbiamo lavorato settimane intere. Non è facile, serve concentrarsi e liberarsi al tempo stesso. Gran parte del merito va agli esercizi montati da Julie, che sono dei veri e propri capolavori e che io cerco di interpretare al meglio. Gran parte di questo successo è anche suo”.
Sul gradino più basso del podio di Valencia ci sale la campionessa europea 2022, l’israeliana Daria Atamanov con 131.400. Solo quarta una delle favorite della vigilia, la bulgara Stiliana Nikolova, bronzo uscente. Con l’argento odierno sale a 53 il computo “all time” dei piazzamenti iridati della Federazione Ginnastica d’Italia. E non è finita qui perché domani si torna in pedana con la finale ai 5 cerchi della squadra di Emanuela Maccarani che vuole chiudere in bellezza dopo aver staccato, ieri, il biglietto per Parigi 2024.
No responses yet