Dopo la maschile anche le donne completano il loro turno di prova sul campo principale. L’ItalGAF, in verità, aveva testato ieri pomeriggio gli attrezzi dell’Antwerp Sportpaleis, completando i quattro giri e tirando gli esercizi di gara. Nella testa di Enrico Casella però c’era ancora da sistemare qualcosa e solo dopo l’allenamento odierno, nella training hall, il DTN, coadiuvato come sempre da Monica Bergamelli e Marco Campodonico, ha sciolto le riserve. Le prime tre degli Assoluti di Padova, ossia D’amato, Esposito e Iorio saranno impegnate nell’all-around, Andreoli farà parallela e trave e l’esordiente Belardelli volteggio e corpo libero. Veronica Mandriota è la riserva. Questa è la formazione ufficiale.
Nessuna delle fate eseguirà il secondo salto sulla ricorsa dei 25 metri, dove vedremo i due doppi avvitamenti di Alice e Arianna, l’uno e mezzo di Manila e un solo avvitamento con Elisa. In questo attrezzo tutti gli occhi saranno puntati su Simon Biles che presenterà lo Yurchenko con doppio carpiato indietro, il salto più difficile del codice dei punteggi femminile, che, se eseguito correttamente, porterà in eterno il nome di Biles II, visto che già nel 2018 la stella di Columbus ne aveva inventato un altro, altrettanto incredibile.
“Al volteggio e alle parallele abbiamo fatto molto bene – ha commentato il coach bresciano – con esercizi svolti subito e senza particolari difficoltà. Elisa ed Alice hanno avuto qualche piccola esitazione alla trave, poi si sono riprese. Siamo andati rapidi per provare a rispettare i tempi di gara, quindi qualche errore ci può stare. Al corpo libero Manila si è trovata un po’ a disagio sulla riga combinata per la risposta della pedana, ma anche queste sono cose che si mettono a posto. Non ci siamo limitati, infatti, a presentare le routine, abbiamo lavorato a fondo per testare bene tutto, e quindi è normale che le ragazze siano arrivate alla fine un po’ stanche. Rispetto all’Anversa del 2013 – ricorda Casella – questo è un mondiale completamente diverso. Dieci anni fa era una rassegna individuale, dove Vanessa centrò un argento al corpo libero, dietro alla Biles, ripartendo dopo la delusione ai Giochi di Londra. La missione del 2023 è quella di ottenere la qualificazione olimpica con la squadra. A Liverpool abbiamo fallito per nostro demerito, in finale con tre punteggi secchi e cinque cadute siamo arrivati ad un passo dal podio, e quindi dal pass per Parigi. Adesso dobbiamo riparare, e purtroppo la situazione infortuni è ancora pesante. Senza Vanessa Ferrari, ferma per un problema al tendine, Asia D’Amato in convalescenza dopo l’operazione al crociato, Martina Maggio che sta recuperando dall’intervento di pulizia del tallone, Giorgia Villa che si è bloccata con la schiena ed ha un problema che gestiremo con le opportune terapie, in pratica abbiamo lasciato a casa una squadra d’élite. Anche quella che è qui è molto forte e lo ha dimostrato nel podium training. E’ chiaro che le assenze ci fanno perdere qualcosa, vorrei vedere quale altra nazionale privata di quattro ginnaste del genere non ne risentirebbe, tuttavia sono fiducioso. La soglia da raggiungere è 160. Una quota che è nelle nostre corde e che, se raggiunta, ci farà attendere il prosieguo della competizione con una certa serenità. Se sbagli e vai sotto, invece, te la devi vedere con tante altre pretendenti che possono arrivare in zona 158, una zona pericolosa”.
Facendo un rapido giro del mondo, ci sono, nel continente americano, Stati Uniti e Canada già qualificate, e poi il Brasile e forse il Messico. Dall’altra parte del globo l’Australia, in Asia Cina, Giappone e l’emergente Corea. Dopodiché è un discorso europeo, con la Romania in ripresa, l’Olanda che non è niente male, la Francia e, malgrado qualche defezione e una panchina corta, la Germania, l’Ungheria e il Belgio. E le britanniche, ovviamente, con il pass olimpico in tasca da un anno. Occhio pure alla Spagna, in ripresa. A rompere il ghiaccio, domenica pomeriggio, dalle 16.00 in punto, ci penserà Manila Esposito, mentre la chiusura al corpo liberò spetterà ad Arianna Belardelli. Ecco qui di seguito la formazione completa dell’Italdonne, che ovviamente segue la formula del 5-4-3 (cinque ginnaste in rosa, quattro per attrezzo con lo scarto del punteggio più basso):
Volteggio: Esposito/D’Amato/Iorio/Belardelli
Parallele asimmetriche: Iorio/Esposito/D’Amato/Andreoli
Trave: Iorio/Esposito/D’Amato/Andreoli
Corpo libero: Esposito/D’Amato/Iorio/Belardelli
Oltre alla sfida sulla Road to Tokyo non mancheranno comunque gli spunti e le curiosità per rendere questo 52° Campionato del Mondo uno dei più belli della storia. A riscriverla, ad esempio, è tornata la più grande di tutti i tempi. Simon Biles, lasciatasi alle spalle i demoni di Tokyo, ricaricata dall’amore per il suo Jonathan Owens, il giocatore di football che ha sposato lo scorso aprile con un matrimonio da favola, è pronta a trascinare il team USA al settimo titolo a squadre consecutivo e a vincere il sesto oro all around individuale – il primo lo conquistò proprio ad Anversa, dieci anni fa. Insomma, dopo venticinque medaglie mondiali, di cui 19 del metallo più pregiato, e sette olimpiche il fenomeno stelle e strisce, dopo una pausa di due anni, è tornata più matura e affamata che mai ed è pronta a stupirci ancora. Da non perdere di vista gli astri del firmamento fiammingo, ai quali anche la 26enne texana dovrà fare attenzione. La brasiliana Rebeca Andrade è la numero uno in carica e lotterà fino all’ultima rotazione pur di non abdicare. Insieme a lei ci sono altre étoile del calibro di Shilese Jones, Jessica Gadirova Alice Kinsella, Elsabeth Black, Ou Yushan e Melanie de Jesus dos Santos, che di sicuro ci faranno divertire.
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