Dal 24 al 27 ottobre il Palazzetto Acquasport è diventato un vero e proprio villaggio dello sport e del benessere grazie alla manifestazione “Ginnastica Salerno Village” organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica di Jliana Sulce e patrocinata da Regione Campania, Provincia e Comune di Salerno. L’iniziativa in via Generale Clark,103 aveva l’obiettivo di promuovere uno stile di vita sano, con un occhio più al sociale che all’agonismo, e si è sviluppata attraverso quattro giornate dedicate allo sport, ma declinate alla salute psico-fisica degli atleti, all’alimentazione, all’integrazione, mirando a sensibilizzare i partecipanti con una serie di iniziative che coinvolgessero tutte le fasce d’età. Accessibilità e inclusione sonostati elementi chiave della manifestazione poiché si è cercato davvero, al di là della retorica, di coinvolgere il maggior numero di persone possibile, indipendentemente dal loro livello tecnico. L’evento ha dato così la possibilità ai presenti di fruire gratuitamente di tutti i corsi attivi presso l’A.S.D. Ginnastica Salerno: avviamento allo sport, ginnastica artistica, parkour, acrobatica, fitness, afa, ginnastica posturale, pilates e molto altro. All’esterno dell’impianto è stata allestita una zona dedicata a diverse aziende e realtà del territorio, operanti nel settore sportivo, alimentare, turistico e del benessere con degli stand espositivi e dei laboratori. Per i più piccoli c‘era pure un’area gioco con animazione. Per gli addetti ai lavori, invece, si sono tenuti invece due interessanti seminari di approfondimento sulle tematiche “sport, benessere e afa” e “sport, nutrizione e dieta mediterranea”, moderati da esperti nei settori di riferimento, e si sono svolte una serie di visite specialistiche gratuite in collaborazione con i Centri Verrengia.
Il momento clou è arrivato in chiusura, come nella migliore tradizione dei fuochi artificiali, con l’intitolazione del palazzetto “Acquasport” al deus ex machina di tutto ciò, “l’ombra che fa luce”, come è stato definito dal Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, un uomo di sport che non c’è più ma che ha lasciato un tale riverbero della propria esistenza da non sembrare un convitato di pietra, bensì l’ospite d’onore. Stiamo parlando di Antonello Di Cerbo, l’anima dello sport ginnico e del terzo settore salernitano, scomparso prematuramente lo scorso luglio. Dopo le esibizioni delle atlete Special Olympics della Polisportiva Linus e delle ginnaste dei corsi di preagonistica e agonistica dell’ASD Ginnastica Salerno, alla presenza delle massime autorità politiche e sportive, nazionali e locali, è stato scoperto il telo sulla targa del nuovo PalaDiCerbo. “Ho incontrato Antonello a Roma poco prima della sua morte – ha ricordato il numero uno della FGI Gherardo Tecchi – Entrava ed usciva dall’ospedale ma mi volle parlare del futuro. Lui è stato un precursore, un uomo con il quale era un piacere confrontarsi, perché mai banale, a volte scomodo. Voleva cambiare sempre per andare ancora più avanti. Anche qui, tra di voi, nel palazzetto che porterà il suo nome, c’è il suo futuro. Che non è fatto solo di agonismo, di gare e di successi, come i tanti che ha raccolto in questi anni, tra scudetti e medaglie mondiali, ma soprattutto di sociale. Ed aveva ragione, perchè è proprio la direzione che ha scelto anche la federazione e che percorreremo, da oggi in poi, anche nel suo nome e nella sua memoria”.
“Pazzo, squinternato: tra di noi non ci siamo mai chiamati con un nome normale – ha aggiunto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – Aveva un carattere straordinariamente vivace, creativo, generoso, e per fortuna c’era Carmen, al suo fianco, a tenerlo con i piedi per terra. Quante litigate abbiamo fatto su questa struttura. Poi ho visto quanto cresceva, quante famiglie coinvolgeva, avevo collaboratori a Napoli che portavano qui i figli a fare sport. Tutti trovavano un livello di eccellenza per l’attività e la formazione ai ragazzi. E poi la solidarietà. Antonello ha fatto due cose nella sua vita, lo sport e la solidarietà, due cose gravose da portare avanti insieme, non scontate e di questo va dato merito a tutta la sua famiglia che lo ha sempre sostenuto anche sulle iniziative dedicate alla disabilità o al terzo settore. Insomma quando gli davo dello squinternato sentivamo entrambi che tra di noi c’era un rapporto fraterno. Godevo di affetto profondo per la sua generosità. Tutti arriveremo alla fine della nostra esistenza, e che cosa rimarrà? Le opere, se le abbiamo compiute, oppure il ricordo, l’affetto, la memoria nel cuore della gente. E quanto ho visto qui oggi è motivo di conforto e di orgoglio, soprattutto per i figli, Gianmarco e Francesca, che abbraccio”.
Le ginnaste e i ginnasti presenti sugli spalti e a bordo pedana hanno testimoniato l’impegno di Di Cerbo in una sorta di Thanksgiving Day, un giorno del ringraziamento ad Antonello, più che una commemorazione. “Appena sono entrato – ha raccontato il Sindaco Vincenzo Napoli – ho detto a Carmen Guarino, la vedova di Antonello, che cosa siete stati in grado di fare! Lei mi ha risposto le buone intenzioni portano sempre a buoni risultati”. In prima fila, ovviamente, c’erano anche le squadre di vertice di artistica maschile e femminile con in testa l’agente delle Fiamme Oro Salvatore Maresca: “Antonello per me è stato un padre e se sono arrivato a questo livello lo devo a lui. Ho un debito, lo so, e quindi, anche se non c’è più, gli prometto che nel momento giusto lo ripagherò come lui avrebbe meritato”.
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