L’Italia senior ha chiuso la trasferta europea con 6 medaglie, 2 ori e 4 argenti ma, se ci aggiungiamo l’argento junior di Anna Piergentili alla palla, arriviamo a 7 medaglie totali, di cui 5 d’argento. Abbiamo intervistato la Direttrice Tecnica Nazionale Emanuela Maccarani per fare il punto alla fine della 40° rassegna continentale.

“Per la squadra era importante, nella gara di oggi, provare la propria forza e la capacità esecutiva di ricominciare da zero in una gara che, appunto, dà due classifiche. È come se fossero due gare in realtà. È una sorta di allenamento in funzione dell’Olimpiade dove è necessario, il secondo giorno di gara, mantenere quella forza per fare tutti e due gli esercizi al meglio. Devo dire che nei cerchi, che è un esercizio estremamente impegnativo dal punto di vista coordinativo, hanno dato il massimo e hanno ottenuto un punteggio buono che, sicuramente, può essere ancora migliorato di qualche decimo, mentre hanno eseguito tutti i criteri, quelli del DA (difficoltà di attrezzo) e del DB (difficoltà di corpo), che hanno dato una nota quasi al massimo di quello che presentiamo, dico quasi perché c’è ancora un po’ di margine. Nei nastri siamo incappate in un errore che è lo stesso della qualifica, per cui già c’era l’intenzione di modificarlo e quindi andremo a trovare la strada giusta per eseguirlo al meglio. Gli Europei rappresentano un punto di arrivo rispetto alla preparazione iniziata con la nuova stagione agonistica e quindi sono felice di constatare un crescendo non solo nella squadra ma anche nelle individualiste. Il risultato di questo europeo è sicuramente positivo. Abbiamo migliorato i risultati dello scorso anno ed è stato uno step estremamente importante prima dei Giochi di Parigi, per porre i dovuti correttivi. Sofìa (Raffaeli, ndr.) è stata strepitosa, era il terzo giorno di gara e ha riproposto praticamente un terzo all-around essendo entrata in tutte e quattro le finali e mi è piaciuta moltissimo dal punto di vista mentale. Anche nei due esercizi dove ha commesso degli errori è stata molto forte. Ha fatto un’esecuzione dove ha potuto esprimere un lavoro consolidato. Le difficoltà eseguite oggi dimostrano che la preparazione che lei sta eseguendo è una preparazione vincente. L’errore dell’attrezzo è un errore dovuto sicuramente anche alla stanchezza, che ti fa perdere un po’ di lucidità. Ma è bene provare anche questa cosa perché ricordiamo per tutte, sia per le individualiste sia per la squadra, che la finale olimpica arriverà dopo una qualificazione e quindi sarà il dettaglio a fare la differenza”.

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