Dopo la maschile, ieri, sono in arrivo nel pomeriggio anche le dame azzurre, in partenza da Milano. Atterraggio sotto la Tour Eiffel previsto alle 16.00 in punto. La delegazione dell’artistica guidata dal capomissione Roberto Pentrella si ricongiunge così al Villagio Olimpico, circa 300.000 metri quadrati di aree pedonali, spazi verdi ed edifici di diverse dimensioni e colori, a Saint-Denis, comune a nord di Parigi. La struttura arriva a quasi 15.000 posti letto, sufficienti per ospitare, grazie alla turnazione, i 10.500 atleti che in 19 giorni si misureranno su 32 sport e 47 discipline, a caccia di 329 medaglie complessive in 35 impianti di gara.

UN IMPIANTO DA FAVOLA
L’Arena Bercy, dedicato alla ginnastica, è una struttura iconica per la cultura e per lo sport in Francia, riconoscibile per la sua forma piramidale che spicca nel panorama del dodicesimo arrondissement della Capitale. Costruito nel 1984 e rinnovato tra il 2014 e il 2015, questo palazzetto ha fatto da cornice non solo a eventi sportivi di alto livello come il Rolex Paris Masters (uno dei tornei internazionali dell’ATP Tour) o alle fasi eliminatorie degli Europei di pallamano femminili del 2018, ma anche a concerti di artisti internazionali del calibro di Madonna, Daft Punk, Johnny Hallyday e Paul McCartney. Dalla sua costruzione, questa “venue” polisportiva ha accolto più di 30 milioni di spettatori in centinaia di eventi, dall’atletica alla pallacanestro, dall’hockey su ghiaccio al motocross.

ALICE E LA SQUADRA DELLE MERAVIGLIE
Sulle pedane di Boulevard de Bercy, domenica 28, vedremo all’opera il nostro gruppo della femminile composto da Alice D’AMATO (la gemella Asia è stata fermata da un infortunio agli Europei di Rimini) – per due volte consecutive migliore parallelista del Vecchio Continente, quinta generalista al Mondo – Manila ESPOSITO – campionessa europea individuale nel concorso generale, a trave e corpo libero, nona ai Mondiali di Anversa – Elisa IORIO – argento sugli staggi riminesi e oro a squadre, insieme alle due precedenti e ad Angela ANDREOLI – per due volte bronzo continentale al corpo libero, nel 2022 e 2024. Queste quattro, con la matricola Arianna Berardelli e la riserva Veronica Mandriota, avevano ottenuto il pass olimpico con il 5° posto ai Mondiali in Belgio, lo scorso ottobre. Però la quinta “Fata Olimpica”, al posto della romana, è Giorgia VILLA – pluriolimpionica giovanile a Buenos Aires 2018, leader juniores a Glasgow, nello stesso anno, bronzo iridato senior di squadra a Stoccarda 2019, poi oro europeo 2022 e argento 2023 con l’Italdonne. La stella bergamasca si era infortunata agli Assoluti del 2021, tra l’altro dopo averli vinti per la terza volta, vedendo così sfumare i Giochi di Tokyo ad una settimana dalla partenza. Agli Assoluti di Cuneo del 5 e 7 luglio scorso si è ripresa, con una prestazione maiuscola, quello che gli Assoluti di Napoli gli avevano tolto, tre anni prima.

UNA DELEGAZIONE ESPERTA CON MAGGIO RISERVA
Con le étoile dell’Accademia Internazionale di Brescia partiranno il DTN Enrico Casella e gli allenatori Monica Bergamelli (con tre partecipazioni olimpiche nel suo curriculum da atleta e due da tecnico) e Marco Campodonico. A disposizione come riserva di lusso, fino al giorno delle qualificazioni, tra le mura del PalAlgeco, ci sarà Martina Maggio, che, ironia della sorte, compie 23 anni il giorno della Cerimonia di Apertura, venerdì 26. La magica “blonde” brianzola, colonna portante della missione a Tokyo, campionessa assoluta 2022, non è riuscita a riprendersi la maglia da titolare che aveva perso per un problema caviglia. La “Queen” rimane così a Brescia, prima scelta in caso di eventuali infortuni last minute. La classe 2001 sarebbe stata la veterana della nazionale femminile.

SENZA VANESSA A CACCIA DELLE PAVESINE
Invece Manila Esposito, la stella di Torre Annunziata, nata il 2 novembre 2006 e cresciuta a Civitavecchia alla corte di Camilla Ugolini, è la ragazza più giovane dell’intera missione CONI, dopo il nuotatore Carlos D’Ambrosio, che lo scorso 5 febbraio ha compiuto 17 anni. Sarà la prima volta, dopo sedici anni, ossia da Pechino 2008, senza Vanessa Ferrari. L’argento olimpico, unica donna della storia italiana ad essere salita su un podio individuale del CIO e ad aver preso parte a quattro edizioni dei Giochi (Pechino, Londra, Rio e Tokyo) ha dovuto rinunciare dopo uno strappo al polpaccio in allenamento, prima degli Assoluti di Cuneo. Pur senza la sua fuoriclasse la squadra di Casella punta, comunque, a salire quel gradino che mancò nel 2021, quando l’Italia si dovette accontentare dell’amara quarta piazza. Solo le cosiddette “piccole Pavesi” ad Amsterdam nel 1928, alla prima apparizione femminile ai Giochi, riuscirono ad arrampicarsi fino all’argento della piazza d’onore.

LA FORMAZIONE DEI DOPPI AVVITAMENTI
Nella dinamica del concorso di ammissione la formazione è presto fatta. Il trio composto da Alice D’Amato, Manila Esposito ed Elisa Iorio, così come sono arrivate ai Tricolori di Cuneo, copre tutti gli attrezzi (tre Yurchenko con doppio avvitamento al volteggio) con Andreoli, più centrata su corpo libero e volteggio (1 e 1/2), e Villa, specialista a trave e parallele, che si incastrano tra loro. Anche se, non dimentichiamolo, Angela, agli Europei di Rimini, chiamata a fare tutti gli attrezzi dopo l’infortunio di Asia D’Amato, si è piazzata al terzo posto nell’All around continentale, poi scalzata dal podio da Alice Kinsella per un cavillo regolamentale. E Giorgia è arrivata ad un punto e mezzo dal bronzo nel completo agli Assoluti piemontesi d’inizio luglio, con la terza piazza sugli staggi e l’argento alla trave.

AL CORPO LIBERO NEL GIRONE DELLE STELLE
Allenamenti, come i ragazzi, nella palestra al “Parc des Expositions Paris Le Bourget”. La giudice italiana internazionale scelta da Losanna al tavolo dell’Esecuzione sarà Maria Cocuzza, che nel 1988, a soli 15 anni, prese parte alle Olimpiadi di Seul, insieme a Giulia Volpi e a Patrizia Luconi. Per l’ufficiale di gara siciliana, membro del Comitato tecnico GAF dell’European Gymnastics, si tratta della seconda esperienza consecutiva in giuria, dopo Tokyo 2021. A presiedere il tavolo degli arbitri a cinque cerchi ci sarà sempre la numero uno dei grandi attrezzi femminili FIG Donatella Sacchi, che le Olimpiadi le fece a Montreal nel 1976, quando la Comaneci collezionava i 10 perfetti. La prova podio è in programma giovedì 25 luglio alle 11.40. Stesso orario delle qualifiche, quando l’Italdonne partirà al corpo libero, proprio lì dove a Tokyo avevamo lasciato la regina d’argento, Vanessa Ferrari. In Giappone le Fate intrapresero il loro cammino olimpico dalla rincorsa dei 25, nella prima suddivisione. Questa volta sono nella seconda delle cinque previste, insieme agli Stati Uniti di Simone Biles e alla Cina. Di certo il girone più bello e seguito, che mette accanto tre possibili medagliate. Le tv saranno tutte per loro!

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