I Giochi della XXXIII Olimpiade sono finalmente pronti al decollo: venerdì sera l’inedita cerimonia inaugurale sulla Senna farà partire il sogno a cinque cerchi per gli oltre 10 mila atleti in rappresentanza di 206 Comitati Olimpici Nazionali. All’interno di questo esercito di sportivi professionisti, un concilio assai più ristretto racchiude le stelle più attese, campioni pluridecorati che hanno scritto la storia nelle rispettive discipline incantando con le loro gesta tifosi e appassionati di tutto il mondo. Malgrado i forfait di Tadej Pogacar e Jannik Sinner, vedremo sfilare icone del calibro di Rafa Nadal, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, il portabandiera degli Stati Uniti, LeBron James e le stelle Nba Steph Curry, Joel Embiid e Kevin Durant, gli azzurri Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, l’americana Sha’Carri Richardson e i due fenomeni scandinavi, Armand Duplantis e Karsten Warholm, tanto per citare qualche stella dell’atletica leggera. Per la ginnastica i riflettori saranno tutti puntati sulla regina, Simone Biles. Fu clamoroso il caso di “twisties” di cui ai Giochi di Tokyo fu vittima la più vincente campionessa della storia dell’artistica. Da allora sono stati necessari due anni di stop per lavorare sulla sua salute mentale. Ma poi, nel 2023, Simone è tornata e subito sono arrivate altre quattro medaglie d’oro ai Mondiali per un totale complessivo di 23 titoli iridati conquistati in carriera. A Parigi l’obiettivo è uno solo, vincere ancora. E vale lo stesso anche per la nuotatrice Katie Ledecky che nel mirino ha messo un record appartenente a un’altra ginnasta, la russa Larissa Latynina, nove volte campionessa olimpica. Katie è a quota 7 ori, ma ha a disposizione 800 e 1500 stile e la staffetta 4×200 per scrivere la storia.
Campioni olimpici e mondiali, icone, in alcuni casi anche leggende, coppie in campo e a volte anche nella vita, come nel caso di Yumin Abbadini ed Elisa Iorio il cui amore è sbocciato tra le nubi della magnesia. Venerdì, lungo le rive della Senna, sarà anche il loro momento perché l’emozione di rappresentare il proprio Paese va al di là di qualsiasi vittoria. Poi ci sono i portabandiera, coloro che guideranno le 205 delegazioni pronte a sfilare durante la cerimonia d’apertura dell’Olimpiade parigina. Gli alfieri dell’Italia Team saranno Gimbo Tamberi e Arianna Errigo, il primo oro mondiale e olimpico del salto in alto, la seconda fuoriclasse in pedana che dopo la maternità ha continuato a vincere. Ma buttando un occhio anche in casa d’altri, storie e titoli non mancano. A partire dai padroni di casa, la cui scelta è ricaduta su Florent Manaudou, non più solo il fratello di Laure, e Melina Robert-Michon, istituzione nazionale del lancio del disco che a Parigi si presenta con 45 primavere sulle spalle. L’atletica sarà una delle discipline più rappresentate: detto di Tamberi e Robert-Michon, spiccano nell’elenco Yulimar Rojas, primatista mondiale del triplo che non potrà gareggiare a Parigi ma ha voluto esserci per guidare la piccola rappresentativa venezuelana, e Anita Wlodarczyk, un simbolo dello sport polacco che sogna il quarto oro olimpico di fila nel martello. Non hanno vinto una medaglia a cinque cerchi ma hanno scritto la storia dello sprint nei rispettivi Paesi il sudafricano Akani Simbine e l’ivoriana Marie-Josee Ta Lou mentre sogna il bis nei 100 ostacoli Jasmine Camacho-Quinn, fra le atlete più popolari a Porto Rico. Popolarissima è la Nba, che vedrà sfilare tre giocatori. Il più atteso è LeBron James, “The Choosen One”, leader del Team Usa che insegue il quinto trionfo consecutivo nel torneo di basket e che sarà affiancato da Coco Gauff, miglior espressione del tennis a stelle e strisce. Tornando al basket, la Grecia sfoggerà il due volte Mvp Giannis Antetokounmpo, per la Germania ci sarà il campione del mondo Dennis Schroeder. Meno noti al grande pubblico ma profeti in patria il danese Niklas Landin Jacobsen, stella della nazionale di pallamano, o Luciano De Cecco, italiano d’adozione ma punto di riferimento della selezione argentina di volley. O ancora Mijain Lopez, lottatore cubano che alla soglia dei 42 anni insegue il quarto oro a cinque cerchi, il cileno Nicolas Jarry, finalista a sorpresa agli ultimi Internazionali, e Naby Keita, ex Liverpool e a Parigi da fuoriquota per la Guinea nel torneo di calcio. Galeotto fu il remo che ha fatto scoppiare la scintilla fra Ionela Livia Lehaci e Marius Cozmiuc: nel 2017 si sono sposati, venerdì terranno alta la bandiera della Romania da marito e moglie.
Non porta la bandiera, invece, ma sarà comunque protagonista con la maglia della Francia Asha Zhoya. Il campione del mondo Under 20 dei 110 metri a ostacoli a Nairobi 2021, infatti, ha ricevuto l’ok dal Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese e dalla Federazione transalpina di atletica leggera per sfilare indossando la gonna e non i pantaloni di ordinanza (come previsto per gli uomini). “Se le donne hanno il diritto di indossare i pantaloni, potrebbe essere un bene che gli uomini abbiano il diritto di indossare le gonne”, aveva affermato lunedì Zhoya, aggiungendo che “nel 2024 possiamo metterci di tutto. Non ci sono più uomini e donne di moda ormai”. Dopo alcuni giorni di battaglie, secondo quanto riportano “Le Parisien” e “L’Equipe”, l’atleta transalpino ha avuto oggi il consenso per vestirsi come vuole. E già questa, prima di eventuali medaglie, è una bella vittoria e un’altra conquista dello spirito olimpico.
Ci sono i risultati e le medaglie, ma c’è anche tanto altro perché non c’è megafono più forte dell’Olimpiade. “Lo sport è un fattore unificante, un fattore universale, una delle speranze su cui investire per superare il conflitto, che non è solo quello bellico ma che ha tanti risvolti e tante facce – ha sottolineato il ministro dello Sport Andrea Abodi nella sede dell’Unesco – I Giochi non sono solo un appuntamento sportivo. Lo sport è molto di più di un evento e un evento è molto di più di un semplice sport. Mentre gli atleti si confrontano, anche le istituzioni governative stabiliscono il profilo della collaborazione perché si rafforzino le difese immunitarie collettive e sociali, tema sul quale il governo italiano sta investendo molto”. A proposito di conflitti, la presenza di Israele a Parigi è diventata oggetto di dibattito, fra chi chiede la bandiera neutrale come per Russia e Bielorussia e chi, come Macron, ne difende il diritto di esserci. “La penso come lui, non si devono inserire ulteriori motivi di confusione, sono tentativi che dobbiamo cercare di respingere, senza entrare troppo nel merito”, la posizione di Abodi, tutt’altro che preoccupato dal fatto che la delegazione israeliana sfilerà sulla stessa imbarcazione degli azzurri durante la cerimonia d’apertura sulla Senna. “Abbiamo talmente fiducia nei confronti del sistema di sicurezza francese che sarà un piacere stare sulla stessa barca”.
Infine, grazie a un accordo tra Coni e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tutti i medagliati azzurri riceveranno, al momento della premiazione a Casa Italia, un attestato di “Ambasciatore dell’Ambiente”, e in dono un albero che sarà piantato nel comune di appartenenza dell’atleta come simbolo di rigenerazione ambientale. Gli atleti olimpici, con la loro influenza globale, sono testimonial naturali della sostenibilità ambientale. La loro dedizione alla salute, alla disciplina e alla performance li rende modelli di comportamento responsabile, non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana. Promuovendo pratiche sostenibili, avranno la missione di sensibilizzare milioni di fan sull’importanza della protezione dell’Ambiente.
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