Prova podio donne, tutto liscio. Il Direttore Tecnico Enrico Casella si è preso un po’ di tempo per valutare bene quanto aveva visto, ieri, alle 11.40 alle 13.20, sul field of play dell’Arena Bercy di Parigi. E dopo aver comunicato alle ragazze le due decisioni, prese di concerto con Marco Campodonico e Monica Bergamelli, Enrico Casella ha ufficializzato la formazione che domenica 28 luglio farà il suo esordio nella seconda delle cinque suddivisioni GAF. Se da un lato sono confermate le tre generaliste, che poi sono anche i tre Yurchenko con due avvitamenti in squadra, ossia Alice D’Amato, Manila Esposito ed Elisa Iorio, dall’altro la sorpresa è stata Angela Andreoli che oltre a corpo libero e volteggio, con il suo uno e mezzo, farà anche la trave. Il neo caporale dell’Esercito Italiano è stato dunque preferito a Giorgia Villa che, in qualifica, salirà soltanto alle parallele asimmetriche. La formula del concorso di ammissione è la solita, 5-4-3: delle cinque ginnaste in rosa ne saliranno quattro per rotazione con la possibilità di scartare il punteggio peggiore. “Angela salirà per ultima alla trave, che è anche l’ultimo attrezzo, quello conclusivo dell’intera qualifica – spiega il Direttore Tecnico dell’Italdonne – Vogliamo testare infatti la sua uscita in Tsukahara, che non abbiamo ancora mai provato in gara. A quel punto avremo già il quadro generale del risultato di squadra, quindi, dopo le tre travi di Manila, Elisa e Alice, potremo considerare se andare avanti con i nostri propositi oppure ripiegare su una usicta più conservativa in doppio carpio”. Alla luce degli ultimi aggiustamenti la formazione che vedremo in campo tra due giorni sarà la seguente:

• Corpo Libero: Esposito/D’Amato/Iorio/Andreoli
• Volteggio: Esposito/Iorio/D’Amato/Andreoli
• Parallele asimmetriche: Villa/Esposito/D’Amato/Iorio
• Trave: Esposito/Iorio/D’Amato/Andreoli

Alla ragazza più giovane dell’intera missione Coni, la classe 2006 Manila Esposito, toccherà, dunque, l’onore di aprire l’Olimpiade delle Fate. Nessuna di loro eseguirà il doppio salto sulla rincorsa dei venticinque metri alla ricerca di un’eventuale finale. La napoletana, cresciuta con Camilla Ugolini a Civitavecchia è la campionessa d’Europa sul quadrato centrale e alla trave, la genovese Alice, invece, è la numero uno del Vecchio Continente sugli staggi. Due azzurre soltanto, per la regola dei passaporti, potranno entrare nella finale a 24 del 1° agosto. In quell’all around che agli Europei di Rimini aveva visto tre delle nostre ai primi tre posti del podio (anche se poi l’Andreoli è stata cancellata perché terza italiana). Ma è soprattutto la final eight a squadre del 30 luglio il sogno delle “Fairy Five”, per cancellare il brutto ricordo del legno di Tokyo e per raggiungere le “Piccole Pavesi” nella leggenda di questa disciplina. A proposito del Giappone, una delle protagoniste indiscusse di quel quarto posto, insieme alle gemelle D’Amato e a Vanessa Ferrari, fu Martina Maggio. La brianzola, rimasta a Brescia per scelta tecnica, compie proprio oggi ventitré anni. Un compleanno amaro che, sicuramente, avrebbe voluto celebrare a Parigi durante la Cerimonia di Apertura della sua seconda partecipazione olimpica, ma che, in ogni caso, rimane dolcissimo per i tanti che amano la bionda Queen dell’artistica italiana.

“Di differenze tra qui e Tokyo non ne ho viste molte finora – ci ha raccontato Alice in zona mista appena concluso il “podium training” – perché la prova, come sapete, si svolge senza pubblico, quindi sembrava ancora di stare in Giappone. Vedremo in qualifica, anche se penso che verrà meno gente rispetto alla finale a squadre, ma sarà sicuramente più bello. Noi siamo abituate al pubblico dei grandi eventi. L’ultima volta a Rimini c’era il sold out. Ed è evidente che con la presenza degli spettatori è tutta un’altra cosa. Il tifo ti dà una carica super e i nostri fan sono particolarmente calorosi”. “Il Palazzetto è enorme – aggiunge Angela, che di statura è la più piccina del gruppo – Comunque un po’ di gare ad alto livello le ho fatte – precisa quasi a voler sottolineare che è sì un’esordiente ai Giochi ma che non le manca di certo l’esperienza – quindi, diciamo, che mi ci sono un po’ abituata a certe cornici. Ho dato un’occhiata al Team Usa, anche se ero concentrata sul nostro lavoro, e devo dire che sono sempre belle da vedere”. “Ammetto che quando sono entrata nell’Arena mi è salito un brividino – racconta, invece, Elisa, altra debuttante qui malgrado il curriculum di tutto rispetto – Per me essere qui è una rivincita dopo anni passati a ricominciare daccapo per qualche infortunio. E’ già una grossa soddisfazione essere a Parigi e me la godrò fino alla fine. Siamo una bella squadra, lavoriamo insieme da tanto tempo e adesso è giunto il momento di raccogliere i frutti del nostro impegno”. “Quando sono salita sul podio ed ho visto i cinque cerchi ho pensato che fosse un sogno – conclude Giorgia, mentre Manila è alle prese con le interviste straniere – E’ stato davvero bellissimo fare soltanto la prova, insieme alle mie compagne e a ginnaste incredibili come le americane, le cinesi e l’algerina Kaylia Nemour. Abbiamo ancora qualche giorno per sistemare gli esercizi. Ai nostri tifosi dico di starci vicini e di gridare forte, anche da casa, davanti alla tv, perché Parigi non è poi cosi lontana dall’Italia e vi sentiremo!”.

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