I principi azzurri partono in fotocopia sul castello a cinque cerchi. Mario Macchiati e Yumin Abbadini, infatti, raccolgono lo stesso identico punteggio, 13.400, con 5.000 di difficoltà e 8.400 di esecuzione. La nota E è la medesima anche per Lorenzo Minh Casali che però riesce a uscire dal loop grazie alla partenza di due decimi più alta, 5.2. Con il 13.600 dell’agente anconetano di origini vietnamite l’ItalGAM segna sul tabellone 40.400. Punteggio che sta bene allo staff italiano e così non c’è bisogno di rischiare Bartolini. Nicola sale sulla pedana, come da regolamento, alza il braccio ed abbandona. Agli anelli, dove giocavano in difesa, i nostri ragazzi riescono già a far meglio di Olanda e Germania.

Lo schema è lo stesso sulla rincorsa dei 25 metri ma a parti invertite: apre l’aviere bergamasco, con 14.000 (D. 4.800 E. 9.200), seguito, in rapida successione – non essendoci secondi salti per la finale di specialità – dal poliziotto fermano, 14.500 (D. 5.200 – E. 9.300), entrambi artefici di un Kasamatsu con un avvitamento e ½. Casali di avvitamenti ne fa due ma mette un piede fuori la linea.Con la penalità di 0.1 e l’esecuzione leggermente sporca da 8.933 Lorenzo porta a casa un 14.433, pur partendo da 5.600. Chiude Bartolini, che entra prepotentemente in scena su quel palco olimpico inseguito per otto lunghi anni, con un volteggio (Kasamatsu con un avvitamento e ½) di pochi secondi ma di tanta, tanta sostanza. Il 14.600 (D. 5.200. E. 9.400) del sardo annulla il parziale di Abbadini e fa concludere la rotazione italiana a quota 43.533. Solo Gran Bretagna, Ucraina e Turchia riescono a fare meglio!

Al terzo turno i ragazzi di Busnari e Fortuna se la devono vedere con le parallele pari. Comincia ancora Yumin che dopo lo Tsukahara avvitato in uscita mette in cascina altri 14.200 punti (D. 5.500 – E. 8.700), invece Mario, 13.766 (D. 5.700 – E.8.066), perde un paio di volte le gambe in verticale e fa un passetto sull’arrivo dal doppio avanti. Casali, terzo a salire, centra un 14.000 pieno (D. 5.600 – E. 8.400), mentre arriva a fare addirittura meglio, di un decimo, il capitano di Quartu Sant’Elena, con le sue linee pulite e un salto a petto alla verticale da applausi. Grazie al 14.100 di Bartoleddu (D. 5.300 – E.8.800), che rimedia al parziale sottotono di Macchiati, l’Italia registra il totale di 42.300 sugli staggi olimpici e gira la boa della Bercy Arena a 136.795.

Tocca alla sbarra, attrezzo da nervi saldi, e riapre SuperMario che con lo slancio iniziale del suo coach arriva a chiudere sul doppio teso con due avvitamenti a 13.166 (D. 5.000 – E. 8.166). Il secondo è Cassali che sul ferro ci va cauto, anche per aprire la strada ai due dopo, i pezzi da novanta. Lorenzo però vola come un uccellino tra i pilastri della Torre Eiffel e si merita un bel 13.433 (D. 5.400 – E. 8.033). È il turno degli assaltatori, squillano le trombe. Igor Cassina in postazione commento si rivede vent’anni fa ad Atene. Yumin parte da 5.900 e dopo due salti d’autore, proprio il Cassina e il Kolman, conclude a 14.200 (5.900 – E.8.300). Bene ma non benissimo, perché il bergamasco sarà prima riserva. La finale rimane un sogno anche per Macchini, che cade sul Pegan e dopo qualche secondo seduto sul tappetino, colto da crampi, risale e porta a termine una routine da 11.666 (D. 6.400 – E. 5.566 Penalty -0.3) che però strappa applausi. Lo sbarrista delle Fiamme Oro si prende la standing ovation del palazzetto e ricambia l’affetto del pubblico allargando le braccia e facendo il segno del cuore con le mani. Peccato, perché il fermano, visti i tanti errori altrui, poteva tranquillamente entrare nella final eight degli acrobati ginnici. La squadra del DTN Giuseppe Cocciaro mette insieme, intanto, altri 40.799 punti d’oro, facendo peggio, alla sbarra, soltanto di Cina e Giappone. Chissà dove poteva arrivare senza l’errore di Macchini.

Penultimo giro, al corpo libero. Apripista di nuovo Macchiati che ottiene 13.566 (D. 5.300 – E.8.266). Abbadini alza l’asticella di tre decimi e porta alla causa 13.933 punti (D.5.50 – E.8.433). Anche Casali fa il suo e si prende il secondo 14 tondo (D. 6.000 – E.8.000). A Bartolini, campione italiano in carica e mondiale 2021, si chiede di fare la differenza ma, per qualche arrivo poco pulito su un paio di diagonali, a Nicola riesce solo di bissare il punteggio di chi lo ha preceduto. Con il suo di 14 (D. 5.900 – E.8.100), che gli preclude la finalissima di specialità, la squadra italiana colleziona 41.933 e, ad una rotazione dalla fine, sale a 208.965.

Il cavallo è la specialità più ostica degli uomini, si sa, e trovarselo in fondo, con cinque rotazioni nelle braccia, è davvero pesante. Una roba che può prendere alla testa, se non si riesce a rimanere calmi e concentrati. Parte Macchini che non riesce a riscattarsi e sbaglia ancora, poco prima dell’uscita. Il suo 12.766 (D. 5.500 – E. 7.266) entrerà però nel conteggio del gruppo, perché sbaglia pure Lollo Casali, ahinoi. L’errore sulla serie flop con mulinelli e russo 180 gradi lascia il marchigiano a sedere sull’attrezzo, sconsolato. Il suo 11.700 (D. 4.500 – E. 7.200) potrebbe preludere ad un suicidio sportivo. Torna alla mente il disarcionamento di Liverpool che costò il podio mondiale nel 2022. Invece la mareggiata tricolore non va a sbattere sul frangiflutti della Gymnova, come nel peggiore degli incubi, ma con Macchiati a 13.833 (D. 5.600 – E. 8.233) e un glaciale Abbadini a 14.200 (D. 5.800 – E. 8.400) porta l’ItalGAM oltre la secca. 

In forza del totale all’attrezzo di 40.799 e nel generale di 249.764, Bartolini e soci finiscono sesti – dietro Cina, Giappone, Gran Bretagna, Ucraina e Usa, e davanti a Svizzera e Canada che completano l’ottetto d’elitè – e centrano la prima finale olimpica a squadre della storia. Da quando è stato introdotto il torneo di ammissione non era mai riuscito a nessuno. Il quinto posto di Barcellona ’92 – ottenuto senza qualifiche e con gli esercizi obbligatori e liberi, quindi parliamo di un’altra era – l’obiettivo dichiarato della vigilia ora è vicinissimo, se si pensa che gli Stati Uniti sono avanti tre punti e mezzo e i nostri “Fantastici cinque”, senza i due errori di Macchini, la caduta di Casali al cavallo e un’oscillazione a vuoto di Macchiati alle parallele, potevano essere lì. Tra l’altro la FGI piazza due suoi alfieri tra i migliori 24 dell’Olimpo parigino. Yumin può vantare l’ottavo totale (83.933) – dopo il sesto posto ai Mondiali di Anversa, lo scorso anno – alle spalle del vicecampione olimpico di Rio de Janeiro, Oleg Verniaiev – e Mario Macchiati il sedicesimo, a quota 82.231. Venticinquesimo Casali, il campione assoluto di Cuneo, con il personale di 81.166. In cima ci sono i mostri sacri, nell’ordine Zhang Boheng, Shinnosuke Oka , Daiki Hashimoto, Xiao Ruoteng, Jake Jarman e Joe Fraser, che si contenderanno il titolo il 31 luglio. Nessun azzurro entra nelle final eight di specialità, con Abbadini prima riserva alla sbarra. Ecco in sintesi la corsa della maschile di artistica, finalista olimpica, lunedì prossimo, il 29, in una specie di prolungato sogno di mezza estate (in corsivo i punteggi scartati):

ANELLI: ITALIA 40.400

Mario Macchiati 13.400 (D. 5.000 – E. 8.400)

Yumin Abbadini 13.400 (D. 5.000 – E. 8.400)

Casali 13.600 (D. 5.200 – E. 8.400)

Bartolini DNS

VOLTEGGIO: 43.533

Yumin Abbadini 14.000 D. 4.800 – E. 9.200

Mario Macchiati 14.500 (D. 5.200 – E. 9.300)

Yumin Minh Casali 14.433 (D. 5.600 – E. 8.933)

Nicola Bartolini 14.600 (D. 5.200 – E. 9.400)

PARALLELE PARI: 42.300

Yumin Abbadini 14.200 (D. 5.500 – E. 8.700),

Mario Macchiati 13.766 (D. 5.700 – E.8.066)

Lorenzo Casali – 14.000 (D. 5.600 – E. 8.400),

Bartolini – 14.100 (D. 5.300 – E.8.800)

SBARRA: 40.799

Mario Macchiati 13.166 (D. 5.000 – E. 8.166)

Lorenzo Casali 13.433 (D. 5.400 – E. 8.033)

Yumin Abbadini 14.200 (5.900 – E.8.300)

Carlo Macchini 11.666 (D. 6.400 E. 5.566 Penalty -0.3)

CORPO LIBERO: 41.933

Mario Macchiati 13.566 (D. 5.300 – E.8.266)

Yumin Abbadini 13.933 (D. 5.500 – E.8.433).

Lorenzo Casali 14.000 (D. 6.000 – E.8.000).

Nicola Bartolini 14.000 (D. 5.900 – E.8.100)

CAVALLO CON MANIGLIE: 40.799

Carlo Macchini 12.766 (D. 5.500 – E. 7.266)

Lorenzo Casali 11.700 (D. 4.500 – E. 7.200)

Mario Macchiati 13.833 (D. 5.600 – E. 8.233

Yumin Abbadini 14.200 (D. 5.800 – E. 8.400)

TOTALE 249.764 (6°)

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