Come da previsioni, la seconda suddivisione delle qualifiche maschili regala fuochi d’artificio. E come da pronostico Cina e Giappone scavalcano entrambe la Gran Bretagna, leader provvisoria del gruppo della mattina con 256.561. Zhang Boheng e compagni sono quasi perfetti e alla fine con il totale di 263.028 (CL 41.432 – CM 43.199 – AN 45.199 – VO 43.499 – PA 46.333 – SB 43.366) rifilano quasi due punti e mezzo ai rivali nipponici. Daiki Hashimoto sbaglia alla sua sbarra e deve già abdicare l’oro di Tokyo, perché con 13.733 non lo rivedremo di certo in finale. Come purtroppo anche l’ucraino Illia Kovtun scivolato a 12.766. In testa c’è Boheng, con 15.133, seguito dal giapponese che non ti aspetti, Sugino Takaaki, staccato a 14.733. Terzo con 14.600 resiste il croato Tin Srbic, che aveva gareggiato nel primo gruppo. Il team del Sol Levante, argento a Tokyo nel 2021 dietro l’assente Russia, si ritrova così ancora ad inseguire, sulla piazza d’onore provvisoria, in forza di un complessivo di 260.594 (CL 42.166 – CM 43.965 – AN 42.532 – VO 43.466 – PA 45.233 – SB 43.232). ZOU Jingyuan (15.300) balza al comando sugli anelli, in coppia con il connazionale e oro 2021 Liu Yang (15.233). In un tifo da stadio l’unico francese in gara, Samir Ait Said, stoppa il suo arrivo su un comodo 14.966, superando Petrounias. Al corpo libero, tra i due britannici Jarman, che mantiene la testa, e Whitehouse si infilano il filippino Carlos Edriel Yulo (14.766) e il fuoriclasse della Palestra Ginnastica Ferrara Kovtun (14.533). Il campione in carica sul quadrato, l’israeliano Artem Dolgopyat galleggia pericolosamente in sesta posizione. Sulla testa del cavallo resta tutto invariato, salvo l’inserimento di Sugino Takaaki e dell’altro ucraino Oleg Verniaiev sul gradino più basso del podio virtuale, pari merito a quota 15.033. Al volteggio scappa via un altro atleta della Federazione di Kiev, Nazar Chepurnyl, artefice di una media del 14.833, frutto di un 14.866 sul primo salto e di 14.800 sul secondo. Chi raccoglierà l’eredità vagante del coreano Shin Jea-hwan? Uno che non ci pensa proprio a molare il titolo alle parallele pari è Zou Jingyuan che con un perentorio 16.200, tiene a debita distanza il compagno Zhang Boheng, secondo, per ora, con 15.333, e il giapponese Oka Shinnosuke (15.300). Un terzetto tutto nuovo, dunque, che con il 15.266 di Vierniaiev e il 15.166 di Kovtun, sembra difficilmente insidiabile. Tra poco tocca ad Italia, Turchia, Svizzera e Spagna con due gruppi misti. Gli azzurri puntano la final eight e qualche ambizione individuale, alla luce degli errori altrui, sembra prendere corpo. Ma i sogni sono fatti di magnesia e non si fanno afferrare prima di alzare il braccio.

Ph.Bufolin/FGI

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