Iniziare a diciassette anni una qualificazione olimpica non deve essere una passeggiata, eppure Manila Esposito se l’è goduta come una modella in passerella. La regina d’Europa, La più giovane dell’intera missione CONI si è presentata sul proscenio a cinque cerchi sulle note di “Le vent le cri” di Enio Moricone ed è partita con la sua routine: triplo giro in accosciata, rondata, flic, doppio teso, doppio giro impugnato, giro vela, Strug, rondata con flic e teso con due avvitamenti e mezzo, teso avanti, enjambee cambio 360°, rondata con flic e doppio salto raccolto nell’ultima diagonale. La giuria ha valutato l’esercizio della stella di Torre Annunziata con un 13.633 (D. 5.700 – E. 7.933). Dopo è toccato ad Alice D’Amato, raggiunta dalla sorella Asia che commenterà le Olimpiadi per SportFaceTv. La “blonde” di Genova, pur partendo da un decimo in meno rispetto a Manila, riesce ad alzare la posta, portando alla causa azzurra un bel 13.700 (D. 5.600 – E. 8.100), con un esercizio coreografato su “Stanga” di Sagi Abitul & Guy Haliva. L’agente di polizia ligure è partita con un doppio giro impugnato ed ha proseguito con, nell’ordine, una rondata con flic e Silivas, rondata flic con triplo avvitamento, doppio giro in accosciata, enjambee cambio più strug, enjambee giro 360° di rotazione, enjambee cambio ad anello e ribaltata con due avvitamenti avanti nell’ultima diagonale. Terza italiana sul quadrato centrale della Bercy Arena Elisa Iorio, che, finalmente, corona il suo sogno a cinque cerchi. Sarà stato un pizzico di emozione ma la 2003 di Modena non riesce a portare il suo “corpo libero” – montato su “Circus for doom” di Battle Beast – oltre un 12.800, con un’esecuzione da 7.700. L’emiliana mette in fila un doppio giro in presa, giro vela, ribaltata con due avvitamenti avanti, due avvitamenti e mezzo dietro, enjambee cambio ad anello, strug, doppio giro in accosciata, rondata flic con doppio carpiato ed enjambee ad anello nell’ultima diagonale, leggermente sporcata. Il personale della Iorio rimane fuori dal computo dell’Italdonne grazie alla copertura della campionessa assoluta di specialità. La piccola Angela Andreoli aggredisce la pedana della Gymnova (l’azienda marsigliese che produce l’attrezzatura ginnica), con un triplo giro in accosciata al quale seguono la sua super diagonale composta da rondata più tempo-tempo più Tsukahara carpiato, rondata più tempo avvitato più doppio salto raccolto, enjambee cambio, enjambee cambio con giro 360°, doppio giro in presa, giro vela, salto avanti teso e doppio carpiato e strug in uscita. Il tutto al ritmo We are Justice di Gabriel Saban che corona con un 13.500 (D. 5.800 – E. 7.700), portando all’Italdonne il totale, nella prima rotazione, di 40.833.

Si passa al volteggio dove Casella schiera i tre Yurchenko con doppio avvitamento in rapida sequenza, anche perché nessuna delle nostre atlete esegue il secondo salto valido per la media da finale olimpica. Esposito, ancora una volta, non tradisce le aspettative e trova un 14.133 (5.000 – 9.133) in fondo alla rincorsa dei 25 metri. Iorio si riscatta subito con un 13.766 (5.000 – 8.766), mentre D’Amato arriva troppo abbondante e incorre in una penalità da tre decimi. E’ il suo 13.200 (5.000 – 8.500) a rimanere fuori, stavolta, perché Andreoli, di nuovo, parte per quarta e porta a casa il risultato, con un avvitamento e mezzo. Grazie al 13.500 (D. 5.800 – E. 7.700) della neo arruolata nel Centro Sportivo dell’Esercito Italiano le Fate volano a 41.632. Al giro di boa quindi l’Italia vanta già un bottino di 82.465.

Alle parallele asimmetriche fa il suo debutto nell’Olimpiade dei grandi colei che aveva vinto l’edizione giovanile, da junior, nel 2018. E’ la seconda ginnasta italiana a riuscirci dopo Carlotta Ferlito che da Singapore 2010 saltò subito a Londra 2012. Il percorso di Giorgia Villa è stato più tortuoso, per via dell’infortunio agli Assoluti di napoli che nel 2021 le precluse i Giochi di Tokyo una settimana prima della partenza. La bergamasca esegue una kippe slancio in verticale, Thachev, Pak, Shaposnikova, Pak con giro 360°, Shaposnikova con giro 180°, granvolta giro 180°, granvolta cubitale, granvolta cin giro 360° e uscita in Tsukahara. Il punteggio di 13.666 (D. 5.800 – 7.866) paga qualche imprecisione. Manila arriva subito in soccorso, quasi fosse alla quarta olimpiade, tipo Vanessa Ferrari che la gara l’ha seguita dagli spalti, come altri personaggi incredibili come Tom Cruise, Snoopy Dog e Arianna Grande, accorsi per tifare Team USA. Sotto gli occhi della sua allenatrice, Camilla Ugolini, l’agente partenopeo cresciuto a Civitavecchia completa la routine con Kippe slancio in verticale, Nabieva, Pak, Shaposnikova, Pak con giro 360°, Kippe slancio verticale, Shaposnikova con 180°, granvolta con giro 360°, granvolta cubitale e doppio salto avanti raccolto in uscita. Con il suo 14.166 (D. 5.900 – E. 8.266) si comincia a ragionare. Anche perché dopo arriva il due volte oro europeo di specialità. Alice D’Amato, numero uno ad Antalya e Rimini, mette in mostra la sua eleganza mista a potenza, volando tra gli staggi francesi con kippe slancio in verticale, piantata con 360°, Shaposnikova dalla piantata, Salto Thachev, Salto Downie a gambe unite, Pak, Shaposnikova dallo stalder con 180°, Kippe slancio verticale, granvolta con 180°, granvolta cubitale, granvolta cubitale con giro 360°. L’uscita con doppio salto avanti si conclude tra gli applausi con un 14.666 (D. 6.300 – E. 8.366) che lascia aperte concrete speranze di final eight. La chiosa spetta a Iorio – visto che l’Andreoli, nella terza rotazione, è rimasta in panchina con i tecnici Marco Campodonico e Monica Bergamelli. Elisa esibisce la kippe slancio in verticale, Downie unito, Pak, Shaposnikova, Stalder con mezzo giro, Ejova, Shaposnikova con giro 180° dallo stalder, granvolta cubitale, granvolta con giro 360° e l’uscita con doppio salto avanti. Il 14.366 (D. 6.200 – E. 8.166) della ventunenne scarta il parziale della Villa e regala alla nostra Nazionale il parziale complessivo di 43.198.

La campanella dell’ultimo giro suona sui cinque metri di lunghezza della trave, l’attrezzo notoriamente più insidioso della Femminile. Come apripista ritorna Manila che in questa specialità detiene pure il titolo continentale. Entra con rondata e poi aggiunge il flic, salto smezzato, salto smezzato, enjambee cambio, enjambee 180°, flic, ribaltata senza mani, enjambee, sissonne, ruota senza mani, tre giri in accosciata e rondata con doppio salto carpiato finale. 13.966 (5.600 – 8.366) e fuori una. Iorio è un’altra che sui dieci centimetri di larghezza si muove con grande disinvoltura e fu proprio un suo esercizio in questa specialità ai mondiali di Stoccarda 2019 a regalare alle Fate la qualificazione a Tokyo (dove poi lei non andrà per un infortunio). La poliziotta nata nella gloriosa Panaro entra con salto teso smezzato e poi aggiunge ruota senza, enjambee con cambio, enjambee cambio ad anello, flic, salto smezzato, salto smezzato, ribaltata senza, enjambee, flic e un giro in presa. Sul doppio carpiato in uscita accusa un dolore alla caviglia. Subito soccorsa dal fisioterapista storico della FGI, Salvatore Scintu, al Villaggio bisognerà valutare l’entità del problema. Intanto, il 12.966 (D. 5.600 – E. 7.366) viene prontamente coperto da Alice, la veterana del gruppo, che sembra davvero aver trovato a Bercy il suo Paese delle Meraviglie. La leader di Cuneo entra con enjambee cambio e prosegue con sicurezza con ribaltata senza, enjambee più Sissone, enjambee cambio, enjambee cambio ad anello, flic pancia, flic più salto smezzato, salto avanti, doppio giro in accosciata, completando con un salto teso con due avvitamenti e mezzo. Il 13.866 (5.600 – 8.266) ci porta al fianco della Cina. Per il sorpasso ci pensa lei, la solita rifinitrice: Angela Andreoli regala il terzo acuto di una gara perfetta e con 13.366 (D. 5.600 – E. 7.766), prende le compagne per mano fino a quota 41.198. Entrata con un salto avanti raccolto, Angy, classe 2006, continua con la ribaltata con salto avanti raccolto, un giro e mezzo in accosciata, flic con due salti tesi smezzati, enjambee cambio, enjambee con giro 180°, ribaltata senza mani, salto carpiato con flic e uscita in Tsukahara. Il risultato è da vertigini. Con 166.861le “Fairy Five” sono davanti a Cina e Gran Bretagna, seconde soltanto alle luccicanti stelle statunitensi. Dopo il terzo turno, che ci lascia dietro anche Giappone e Olanda, L’Italdonne entra ufficialmente nell’ottetto olimpico che il 30 luglio si giocherà le medaglie

A proposito del Team Usa. Le vicecampionesse in carica volano ad altezze irraggiungibili. Il totale di 172.296 parla da sé. La star Simone Biles va in fuga nella qualifica All Around con 59.566. Diciamo che la finale del 1° agosto sarà la sua più altre ventitré. Tra loro ci saranno sicuramente Manila Esposito (55.898) e Alice D’Amato (55.432), momentaneamente quinta e sesta. Sono americane anche la seconda, l’oro uscente del generale Sunisa Lee (56.132), e la terza, Jordan Chiles (56.065) che però resta fuori per la regola che limita l’accesso a due ginnaste della stessa nazione. La campionessa olimpica Jade Carey, che a Tokyo tolse alla Ferrari l’estasi dell’oro, conclude l’ultima diagonale al corpo libero rovinando a terra, tra le lacrime. Quindi si può già dire che il suo trono è vacante, come quello dell’assente cinese Guan Chenchen alla trave. La brasiliana Rebecca Andrade al volteggio e la belga Nina Derwael alle parallele potrebbero ancora difendere i rispettivi titoli. Biles permettendo, però. Anche se Simone ha risentito di un fastidio al polpaccio durante il suo corpo libero e non sembra al 100% come ha dichiarato Cécile Canqueteau-Landi all’Associated Press. Qualunque sia l’entità del problema non sembra comunque aver frenato la parata della numero uno in circolazione. A cominciare dal volteggio dove ha messo in fila il Biles II, ossia lo Yurchenko, doppio salto carpiato indietro, e nel secondo salto una rondata flic con mezzo giro, salto teso avanti con un avvitamento e mezzo. Media da 15.300 e non ce n’è per nessuno. Come per il 14.600 al corpo libero, dove attualmente D’Amato è quarta ed Esposito sesta. Alla trave meglio dell’americana ha fatto soltanto la cinese Yaqin Zhou (Manila è quinta e Alice sesta, con le dita incrociate) mentre sugli staggi la Biles rischia seriamente di rimanere a guardare, malgrado sia stato l’ultimo attrezzo, dal quale è planata sorridente nella standing ovation generale, davanti ad un plotone di fotografi. Al comando, nella classifica provvisoria dopo tre rotazioni c’è l’algerina Kaylia Nemour che qui in Francia ha tante motivazioni in più per restare lì dov’è il 4 agosto. Intanto noi ci riviviamo la cavalcata delle Fate attraverso la sequenza dei loro punteggi, qui di seguito, aspettando l’esito conclusivo, al termine delle cinque suddivisioni femminili.

CORPO LIBERO: 40.833

ESPOSITO Manila 13.633 (D. 5.700 – E. 7.933)

D’AMATO Alice 13.700 (D. 5.600 – E. 8.100)

IORIO Elisa 12.800 (D. 5.100 – E. 7.700) DOPPIO CARPIO

ANDREOLI Angela 13.500 (D. 5.800 – E. 7.700)

VOLTEGGIO 41.632

ESPOSITO Manila 14.133 (5.000 – 9.133)

IORIO Elisa 13.766 (5.000 – 8.766)

D’AMATO Alice 13.200 (5.000 – 8.500 – Penalty 0.3)

ANDREOLI Angela 13.733 (4.600 – 9.133)

PARALLELE ASIMMETRICHE: 43.198

VILLA Giorgia 13.666 (D. 5.800 – 7.866)

ESPOSITO Manila 14.166 (D. 5.900 – E. 8.266)

D’AMATO Alice 14.666 (D. 6.300 – E. 8.366)

IORIO Elisa 14.366 (D. 6.200 – E. 8.166)

TRAVE 41.198

ESPOSITO Manila 13.966 (5.600 – 8.366)

IORIO Elisa 12.966 (D. 5.600 – E. 7.366)

D’AMATO Alice 13.866 (5.600 – 8.266)

ANDREOLI Angela 13.366 (D. 5.600 – E. 7.766)

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