La finale a squadre maschile ha aperto, di fatto, il medagliere della ginnastica ai Giochi parigini. Assenti i campioni in carica della Russia, la sfida tra gli olimpionici delle due edizioni precedenti – il Giappone oro a Rio de Janeiro e la Cina a Londra – ha premiato i primi. L’inno nazionale nipponico, poi i flash e le interviste in zona mista, con la conferenza stampa dei medagliati. Applausi, grida anche tra gli addetti ai lavori, con i numerosi giornalisti americani che braccavano i loro bronzi d’autore. In questo tsunami mediatico, cinque principi azzurri e il loro DTN hanno sfilato rapidamente davanti alle telecamere, per poi fermarsi, al termine del giro della stampa estera e nazionale, e raccontare al nostro inviato, il press attachè David Ciaralli, le loro impressioni.

RICOMINCIO DA SEI
“È stata una gara di un livello altissimo con pochissimi errori – ha dichiarato in zona mista il DTN dell’Artistica Maschile Giuseppe Cocciaro – Noi su diciassette esercizi abbiamo commesso un solo sbaglio, la caduta di Carlo Macchini alla sbarra, ma anche senza quell’errore saremmo comunque arrivati sesti. Questo, al momento, è il nostro ranking, e non è poco. Da qui ripartiamo. In questa squadra ci sono elementi molto giovani, dietro di loro, tra gli junior, stanno crescendo dei prospetti di valore assoluto, come abbiamo già visto a Rimini. Ecco, vorrei pensare che per la prossima Olimpiade, a Los Angeles, l’obiettivo non sia solo la qualificazione ma quello che faremo dopo. I margini di miglioramento sono tanti. Vorrei che il sesto posto di oggi fosse un trampolino di lancio. La caratteristica di questo gruppo? Sono molto uniti e pronti a correre in aiuto l’uno dell’altro”.

CI RIVEDIAMO IN CALIFORNIA
Sesto posto confermato. Che dire? Se lo fai una volta è fortuna, se lo fai due volte è bravura – commenta a caldo il capitano Nicola Bartolini – Le scelte del DTN sono state quasi tutte giuste. Gli errori fanno parte del gioco. Ha sbagliato anche il cinese. Siamo stati bravi. Mancare per due Olimpiadi di fila e poi arrivare sesti non è una cosa che succede per caso. Il merito è del gruppo. Ritiro? Non ci penso per niente. C’è gente più vecchia di me che ci prova ancora, con scarsi risultati, quindi penso di poter arrivare a Los Angeles nel pieno della forma”.

PER ELISA, UNA FINALE IN DUE
“Sono contento che Elisa stia bene e possa fare la sua finale – esordisce il fidanzato della Iorio, Yumin Abbadini – All’inizio era un po’ giù perché non sapeva cosa avesse di preciso. Ed io con lei. Poi ha fatto i controlli, le terapie, le fasciature e adesso sta meglio. Domani farà la parallela, per fortuna. Anche io ho un’altra finale davanti. Adesso dovrò resettare il cervello, dopo due competizioni a squadre nelle quali ognuno di noi ha dato il massimo. L’obiettivo di partenza è quello di riconfermare l’ottavo posto della qualifica e poi chissà. La gara è gara”.

LESS IS MORE
Alla parallela ho semplificato un po’ – ci svela Mario Macchiati – ho sostituito un elemento di valore D, il Dyamidov ¼ che mi aveva dato qualche problema, con un altro di valore B, perdendo due decimi, ma almeno sono andato più sul sicuro. Mi è toccato riaprire la gara anche questa volta, ma direi che me la sono cavata. Anche io adesso ho l’all-around e senza la responsabilità del punteggio di squadra salirò più tranquillo. Non ho grandi aspettative, ma è una gara che mi sono meritato e me la voglio godere fino in fondo. So di non essere il più forte al mondo, però cercherò di arrivare nella top ten olimpica, come ci ha chiesto di fare il DTN Cocciaro. Il derby con Yumin? Tra di noi c’è più competizione durante gli Assoluti. Obiettivamente, se dicessi di essere più forte di lui, in questo momento, direi una bugia. Ad Anversa dichiarai che Abbadini era il ginnasta che mi aveva sorpreso più di tutti. Anche qui sta confermando tutto il suo valore”.

LOLLO, L’ORIENTE EXPRESS
“Ho visto poco la sfida tra Cina e Giappone perché ero abbastanza concentrato sulla mia gara – risponde Lorenzo Minh Casali, l’offagnese di origini vietnamite – Però mi ha stupito vedere l’errore alla sbarra. Tutti davano i cinesi per favoriti, ma io ho sempre tenuto per i nipponici. Sono più simpatici. Lo stile orientale comunque è molto simile. La scuola asiatica è molto avanzata come metodi di allenamento. Ci arriveremo anche noi? Non lo so, per ora ci proviamo”.

NON MOLLARE MAI
Sono orgogliosissimo di aver fatto parte di questa squadra – ci confida Carlo Macchini, visibilmente giù di corda – Ho fatto una preparazione impeccabile, ed è il motivo per cui sono qui. Me la sono sudata fino all’ultimo questa maglia. E anche l’Olimpiade, sognata per anni, me l’ero guadagnata anno per anno. Mi dispiace tanto quindi di non essere stato all’altezza del lavoro che ho fatto, insieme al mio allenatore. Mi dispiace di non aver raccolto quello che ho seminato. Come se avessi piantato un seme di plastica e dopo averlo annaffiato e coltivato questo non fosse sbocciato. Come dico sempre, l’importante non è il risultato ma il percorso che si fa. Anche l’amarezza che sto vivendo so che mi darà la spinta per ricominciare. Non ho alcuna intenzione di mollare. Ho ventotto anni e ci voglio riprovare per Los Angeles. Non finisce qui!”

Adesso i riflettori si spostano sul concorso femminile, in programma martedì 30 luglio dalle 18.15. Come anticipato da Abbadini, gli ultimi accertamenti diagnostici hanno confermato per Elisa Iorio un trauma distorsivo. Tuttavia la modenese potrà essere impiegata alle parallele asimmetriche, l’attrezzo nel quale ci sono meno sollecitazioni per i piedi, al di là dell’uscita. Certo, l’Italdonne perde un doppio avvitamento al volteggio, ma almeno Elisa avrà la gioia di prendere parte ad una finale che si preannuncia leggendaria. Il DTN Enrico Casella, d’accordo con i tecnici Marco Campodonico e Monica Bergamelli, ha deciso cosi di confermare Alice D’Amato su tutti gli attrezzi. Manila Esposito e Angela Andreoli saranno impiegate a volteggio, trave e corpo libero, mentre alle parallele con la genovese saliranno Giorgia Villa e la Iorio. Ecco qui di seguito l’ordine di salita, ufficializzato nel pomeriggio:

VOLTEGGIO: Esposito/D’amato/Andreoli
PARALLELE ASIMMETRICHE: Villa/D’amato/Iorio
TRAVE: Esposito/D’Amato/Andreoli
CORPO LIBERO: Esposito/D’Amato/Andreoli

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