Alice D’Amato è la quarta miglior all-arounder olimpica del 2024, il miglior piazzamento mai raggiunto prima da una ginnasta italiana ai Giochi. Il precedente era quello di Vanessa Ferrari, ottava a Londra 2012. La gioia per un risultato comunque storico è mitigata dal distacco dal bronzo. Il poliziotto di Genova, infatti, con il totale di 56.333, finisce a 132 millesimi dall’americana Sunisa Lee, bronzo a quota 56.465. La brasiliana conferma la piazza d’onore di Tokyo con il personale di 57.932, mentre in cima alla classifica della finale a 24 della Bercy Arena c’è Simone Biles, che torna regina, come a Rio de Janeiro, con lo stratosferico 59.131. Per la stella di Columbus è il sesto titolo olimpico e con tre finali di specialità a disposizione ha ancora l’opportunità di eguagliare la russa Larisa Latynina, al comando nell’all time con nove. La campionessa europee Manila Esposito cade alle parallele e finisce a terra sul doppio teso al corpo libero. Il conseguente 53.599 (VO 13.866 – PA 12.800 – TR 14.200 – CL 12.733) colloca l’agente di Boscotrecase al 14° posto.
Ma riviviamo le quattro rotazioni del concorso generale femminile, svoltosi sotto gli occhi del numero uno della FIG Morinari Watanabe e del presidente del CIO Thomas Bach. Le migliori sei sono partite tutte dal volteggio, per seguire il consueto giro olimpico “regolare” privilegio delle più forti in qualifica. Dietro, da tener d’occhio, alle parallele ci sono giusto la brasiliana Flavia Saraiva, la canadese Elsabeth Black e la cinese Qiu Qiyuan, che chiuderanno nella top ten con l’inserimento della tedesca Helen Kevric e l’olandese Naomi Visser. I riflettori in mondovisione sono puntati, quindi, sulla rincorsa dei 25 metri, sulla quale ci sono due italiane, due americane, una brasiliana e la franco-algerina Kaylia Nemour. Simone Biles esegue il salto che porta il suo nome, lo Yurchenko doppio carpio, e viene giù il palazzetto. Il suo 15.766 sarà il parziale più alto di giornata. La Andrade è distante come Venere e la Luna, però i due astri dalla Terra sembrano vicini. Il 15.100 sulla rondata flic mezzo più teso avanti con 540° fa capire subito che le gare saranno due, la loro e quella delle altre. Alice esegue il doppio avvitamento migliore dei tre eseguiti a Parigi. Dopo il 13.200 in qualifica, il 13.933 della finale a squadre, arriva un 14 pieno (D. 5.000 E. 9.000). Stesso salto per Manila che sporca leggermente l’arrivo e si ferma a 13.866 (D. 5.000 – E. 8.866). Con Sunisa Lee a 13.933 e la Nemour a 14.033 si capisce un’altra cosa, che le inseguitrici si equivalgono e la sfida sarà tirata fino all’ultimo.
Si passa alle parallele con la consapevolezza che la D’Amato è la regina incontrastata del Vecchio Continente. La venticinquenne di San Paolo aggiunge un 14.666 che sembra umano. Simone Biles è incredibilmente imprecisa, si vede che gli staggi gli vanno per traverso, al punto da essere pure fuori dalla final eight del 4 luglio. Il 13.733 USA porge il fianco alla brasiliana, se mai qualcuno avesse pensato alla possibilità di un esito diverso. La ligure, assistita da Marco Campodonico, esce con il doppio avanti e si regala un signor 14.800 (D. 6.400 E.8.400), ben più alto dello standard da 16.6 toccato finora. E comunque, rifilare più di un punto all’idolo delle folle stelle e strisce fa curriculum. Esposito sbaglia il Nabieva e non va oltre un 12.800 (D. 5.500 – E. 7.300) che a questi livelli taglia le gambe. Casella l’aveva risparmiata nella finale a squadre, qui non era possibile. Su quell’elemento bisognerà lavorarci. Se stecca la Biles, ci pensa la Nemour a vestire i panni del fenomeno. Il 15.533 della vicampionessa iridata, malgrado un’incertezza sulla verticale di equilibrio, spoilera un po’ l’esito della final eight sugli staggi, che vedremo tra tre giorni. Quando si vedono i 15 significa che si è raggiunta la stratosfera, un po’ come gli astronauti quando cominciano a vedere il cielo che si scurisce e compaiono gli astri, pure di giorno. Sunisa Lee sembra più abbordabile. Con 14.866, Lee e D’Amato, dopo due attrezzi, sono staccate di un millesimo (28.800 a 28.799 per l’azzurra). La notizia è che Simone Biles è terza con 29.499 e costretta ad inseguire. Al comando c’è Andrade con 29.766 di due decimi davanti alla diciassettenne di Saint-Benoit-La-Foret (in Francia, nel Centro della Valle della Loira, malgrado abbia scelto i colori algerini), seconda con 29.566
Al terzo giro Simone sale sulla trave per rimette le cose al loro posto. Il 14.566, dopo una serie di acrobazie da standing ovation, parla da solo. La Fiamma Oro bionda fa la sua bella routine, sotto lo sguardo attento di Monica Bergamelli, e si merita un 14.033 (D. 5.800 E.8.233), quella mora riscatta il tonfo tra la magnesia della rotazione precedente con un 14.200 (D. 6.000 – E. 8.200) più consono alla regina europea. La campionessa d’Africa a Pretoria 2023, invece, si sbilancia e resta su per miracolo. Alla fine arriva un 13.033 con la nota D da 5.4. Lo staff, composto dai coach Marc Chirilcenco e Gina Chirilcenco, fa subito ricorso e la giuria le riconosce una difficoltà da 5.6. Il parziale quindi cambia a 13.233. Alice comunque, con 42.833 resta, avanti di 34 millesimi non solo su Kaylia, anche su Sunisa che con un 14 netto appaia l’algerina a quota 42.799. Rebecca Andrade passeggia sui cinque metri e il 14.133 finale le basta per conservare il secondo posto. Prima dell’ultimo round al corpo libero la classifica suona così: Biles Simone 44.065 – Andrade Rebecca 43.899 – D’Amato Alice 42.833.
Un suono celestiale, anche perché al corpo libero Alice ha all’attivo il 13.700 del Q1. Fare quello significherebbe mettere il bronzo in banca. L’azzurra, cresciuta nella scuola bresciana di Enrico Casella, parte per prima e sulla diagonale iniziale, arriva dallo Tsukahara avvitato con un passo da un decimo. L’ulteriore fuori pedana comporta la penalità di un altro decimo. Dopo una lunga attesa sul tabellone compare 13.500 (D. 5.600 – E. 8.000), i conti tornano. Senza i due decimi buttati, Alice avrebbe bissato la routine da finale olimpica che rivedremo il 5 agosto. Il totale di 56.333 basterà? La Esposito, che questa specialità di solito la domina, conferma la giornata no anche sulle note di Morricone, cadendo subito. Il 12.733 la ferma sul 53.599, totale distante dal suo potenziale. Kaylia Nemour è molto imprecisa e con 13.100 certifica che non sarà sul podio. Alice rimane in testa, di 13.534 punti davanti a Sunisa Lee (i 13.500 del corpo libero più i 34 millesimi di vantaggio accumulato in precedenza). La seconda americana, però, è perfetta e con 13.666 ci scavalca. È finita, perché Rebecca Andrade (14.033) fa la Rebecca Andrade e Simone Biles (15.066) dà spettacolo. Oro, argento e bronzo! Il pensiero torna a quei due decimi, a quel passo di troppo che ha precluso il 13.700 con il quale Alice avrebbe vinto di 68 millesimi, invece di perdere di 132. Il legno appare meno amaro solo guardando in faccia le medagliate. D’Amato da Genova, poliziotta di mestiere, Fata per passione, argento olimpico a squadre 2024, la magia l’ha fatta eccome, piazzandosi alle spalle di una sei volte olimpionica, della due volte vicecampionessa olimpica e della campionessa olimpica all-around 2021. Scusate se è poco!
“Ho fatto quello che potevo, e c’è solo gioia nel mio cuore – confessa Alice in zona mista, al nostro inviato – Essere dietro ad atlete di questo livello è già tanta roba. C’è solo da imparare da loro, sono davvero soddisfatta, soprattutto perché me la sono giocata fino alla fine, non pensavo nemmeno di arrivarci. Adesso posso solo giocarmela nelle prossime finali, dando il meglio di me, con serenità. Sono già contentissima così, anche perché, alle scorse Olimpiadi, ho fatto solo l’all around (arrivando 20ª con 51.899 dietro a Martina Maggio, ndr.). Rispetto a prima sono un po’ più consapevole del mio valore, ma continuo a lavorare a testa bassa e a fare le mie cose”. Il direttore tecnico dell’Italdonne Enrico Casella ha poi aggiunto: “Bravissima Alice, ma anche Manila, che ultimamente ha un problema tecnico su un salto alle parallele e questo la condiziona. Ma ha fatto un’Olimpiade stupenda e sicuramente darà il massimo nella sua finale preferita, alla trave. Alice è strepitosa perché ha davanti grandi campionesse. Credo che stiamo facendo divertire gli appassionati di ginnastica, l’Italia c’è e va bene così”.
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