Tutto il mondo della ginnastica, giustamente, porta in trionfo Simon Biles, che con la vittoria di ieri si è ripresa la corona olimpica all around che era già stata sua a Rio de Janeiro, prolungando a sei titoli consecutivi la striscia di successi delle americane, da Carly Patterson ad Atene 2044 fino ad oggi, passando per Nastia Liukin (Pechino), Gabrielle Douglas (Londra) e Sunisa Lee (Tokyo). Per la sei volte iridata la medaglia nel completo di Bercy si va ad aggiungere all’oro di squadra, per un en plein di vittorie nei primi due concorsi che preannuncia altri record, e agli altri quattro primi posti in Brasile nel 2016, per un totale di sei ori, ai quali si aggiungono due bronzi alla trave tra Rio e Tokyo e l’argento del Team USA in Giappone, conquistato malgrado i problemi di salute. Il suo palmares generale, dunque, al momento sale a quota 9 podi olimpici. Per gli Stati Uniti d’America, invece, è il settimo trionfo nell’AA del CIO, per non dimenticare il primo, quello Mery lou Retton a Los Angeles 1984. Tra l’altro la Biles si è unita alle leggende Larisa Latynina (URS) e Vera Caslavska (TCH), le uniche donne, insieme alla ventisettenne texana, ad aver conquistato due titoli olimpici all around nella ginnastica artistica femminile. Ma non è banale sottolineare che all’americana l’impresa non è riuscita in due edizioni consecutive, come alla sovietica nel 1956 e nel 1960 e alla ceca nel 1964 e nel 1968, ma a distanza di otto anni, cosa non semplice nella ginnastica moderna. Accanto ad un’icona del genere, uno di quei personaggi come Maradona e Pelè, Muhammad Alì o Nadia Comaneci, per rimanere nel nostro ambito, splendono comunque le ali delle nostre fate d’argento, guidate dalla veterana Alice D’Amato, quarta, ieri, di un soffio giù dal podio dello spazio. Mentre la genovese e Manila Esposito si preparavano per la gara, le compagne Giorgia Villa, Angela Andreoli ed Elisa Iorio, prima di raggiungere il palazzetto alle 18.15, hanno pranzato con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha fatto visita a Casa Italia. Accolta dal Presidente del CONI Giovanni Malagò, dal Segretario Generale del CONI e Capo Missione azzurro Carlo Mornati e dall’Ambasciatrice d’Italia a Parigi Emanuela D’Alessandro, e salutata poi dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, la Premier ha osservato alcune delle mostre in esposizione e la zona riservata a Milano Cortina 2026, accompagnata dall’Amministratore Delegato Andrea Varnier. Poi Meloni si è spostata nella zona di Casa Italia che ospita l’elmo di Scipio, presidiato dai corazzieri e dopo il pranzo con gli atleti, tra i quali c’erano pure i campioni olimpici del nuoto Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi, ha voluto fare un selfie con il trio dell’Italdonne. “La Meloni ci ha fatto i complimenti per la medaglia d’argento – ha raccontato Angela Andreoli che a tavola le era seduta proprio davanti – Ci ha chiesto informazioni sulla nostra disciplina e noi le abbiamo spiegato tutto. Lei ci ha confidato di voler convincere la figlia a fare ginnastica e noi l’abbiamo incoraggiata, perché è uno sport bellissimo, le abbiamo detto”.
Foto Coni.it
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