L’Olimpiade di Parigi, lascerà in tutti coloro che l’hanno seguita – di persona alla Bercy Arena o a Porte de la Chapelle, oppure dalla tv con le telecronache di Marcello Brancaccio, Ilaria Brugnotti e Andrea Fusco, e i commenti tecnici di Ilaria Colombo, Andrea Massaro, Igor Cassina, Marta Pagnini ed Isabella Zunino Reggio – un ricordo indelebile di momenti che hanno fatto la storia. Per la ginnastica italiana i primati sono stati tanti: prima volta la maschile in finale da quando esistono le qualificazioni e miglior piazzamento da Barcellona 92, prima volta l’argento a squadre femminile da Amsterdam 1928, quarto posto all around GAF, il più alto di sempre, e il migliore piazzamento GAM dopo Franco Menichelli, prime finali di specialità a trave e parallele asimmetriche, prime medaglie individuali femminili, per giunta una doppietta, primo oro e primo bronzo in assoluto delle donne, alla trave, prima podio individuale della ritmica, un altro bronzo, bis dell’Insieme in due edizioni consecutive, e unico Paese, l’Italia, ad andare a medaglia in due concorsi su due nei piccoli attrezzi. Ma i momenti iconici nazionali – come l’Inno di Mameli del 5 agosto, Alice e Manila che mordono la medaglia, imitate dalla cinese Zhou Yaqin, Bartolini a pranzo con Mattarella, il selfie delle Fate con il Premier Meloni, oppure la proposta di matrimonio ad Alessia Maurelli, il ricorso grintoso di Claudia Mancinelli divenuto virale – si sono mischiati con quelli degli altri – Tom Cruise, Snoopy Doog e Arianna Grande che applaudono sua Maestà la Biles, Beacon, il golden retriever da terapia delle americane, Simone e Jordan Chiles che si inchinano a Rebecca Andrade, le acrobazie di Oka, la sfida tra Cina e Giappone, gli ori senza paragoni per Africa e Filippine, di Nemour e Yulo e molto altro ancora – entrando di fatto nella leggenda. “Nelle ultime due settimane abbiamo avuto il privilegio di assistere a spettacoli spettacolari e di sperimentare il grande potere dello sport di unire gli atleti nello spirito di amicizia e solidarietà”, ha affermato il presidente della FIG Morinari Watanabe. “La ginnastica ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 è stata davvero protagonista, con nuovi record e risultati entusiasmanti, oltre ad offrire un’atmosfera straordinaria, grazie al nostro fantastico pubblico. Tutto ciò ci fa già presagire che la prossima Olimpiade sarà ancora più emozionante!”.

Abbiamo vissuto un’Olimpiade storica – ha dichiarato ad Italpress Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, nel suo bilancio conclusivo di una spedizione unica, seconda soltanto a quella del 1936 – Un’Olimpiade che testimonia l’ottimo lavoro fatto nei nostri centri di Brescia, Desio, Fabriano, Fermo e Milano. Abbiamo investito duramente sulle nostre atlete, aggiungendo al lavoro degli allenatori quello di uno staff di professionisti: psicologi e nutrizionisti hanno svolto un ruolo fondamentale per consentirci di crescere. La squadra femminile ha raccolto cinque medaglie, ma voglio sottolineare anche il lavoro al maschile. Entrare nelle migliori sei al mondo non era scontato. Verso Los Angeles – aggiunge il numero uno della decana delle Federazioni Sportive – lavoreremo per fare un ulteriore step di crescita e, magari, centrare risultati nelle finali individuali degli uomini. La doppia medaglia di Alice D’Amato e Manila Esposito nella trave? Ho seguito poco in diretta per l’eccessiva tensione, anche se ero in costante contatto con Malagò, dall’Italia. Ho rivisto però le gare in seconda battuta e mi sono commosso. È stato un bellissimo risultato. Sapevamo di avere una grande squadra e mi aspettavo la medaglia individuale, forse non dalla trave, anche se è la più imprevedibile. Avevo pronosticato esattamente le cinque medaglie che poi sono arrivate. L’oro me lo aspettavo da Sofia Raffaeli, un’atleta di grande valore e prospettiva che ci è andata molto vicino. Sono estremamente soddisfatto di questi Giochi, abbiamo realizzato molti dei nostri sogni”. Il presidente Tecchi poi si sofferma sul bronzo della squadra di ritmica, reduce da un biennio complicato per le accuse di abusi nel centro di Desio. “Trovo che sia stato fondamentale il lavoro di Marcella Bounous, che ha curato la preparazione psicologica delle nostre atlete e le ha portate a superare questi momenti difficili. Non è mai mancata la fiducia in loro e nel nostro staff, a partire dalla direzione tecnica di Emanuela Maccarani. Abbiamo ottenuto una medaglia di grande impatto e importanza, soprattutto perché venivamo da un biennio assurdo e che definirei kafkiano”.

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