Immaginate una doppia finalista olimpica, Milena Baldassarri, che intervista, insieme ad una leggenda come Jury Chechi, l’unica medagliata olimpica individuale della storia della ritmica, che risponde al nome di Sofia Raffaeli. È quasi mitologica, dunque, la conclusione del Festival dello Sport, grazie a tre atleti, “nati per vincere” – come recitava il claim della settima edizione dell’evento della Gazzetta – che si sono divertiti ed hanno fatto divertire nell’ultimo panel 2024, al Teatro Sociale. La presenza dell’amica del cuore ha aiutato a rendere l’atmosfera più intima, malgrado la platea e i palchetti fossero sold out. Prima, però, il vulcano di Chiaravalle scalda il pubblico con un’esibizione che trasforma il complesso teatrale trentino in Porte de la Chapelle, l’arena francese, sede dei trionfi estivi dell’agente delle Fiamme Oro. “Prima di partire avevo alte aspettative e Parigi le ha rispettate in pieno, è stata un’emozione magica”. Dopo una routine da applausi a scena aperta, con il braciere sullo sfondo (CLICCA QUI), un cerchio, due clavette e la coreografia montata da Claudia Mancinelli, rimasta a Fabriano, e da Bilyana Dyakova, accorsa invece in trentino al seguito delle due atlete, ecco comparire sul palco una Ruota della Fortuna con domande trabocchetto. Niente rischi però, e neppure la giuria, solo tante risate, con il Signore degli Anelli a fare da mattatore, e la Signora di Ravenna, elegantissima, a suggerire a Sofi le risposte più insidiose. Hai finito un esercizio e devi attendere venti minuti il risultato: con chi preferiresti aspettarlo? – le chiedono. “Se è andata male il mio orso di peluche, se bene Louis Partridge (l’attore; ndr)”. Sofia ha anche inventato un movimento, come sappiamo, codificato nel Codice con le sigle S.R. e allora Chechi chiede alla Raffaeli di mostrarlo agli spettatori. Il leggero declivio del palco e la mancanza di una vera e propria pedana suggeriscono prudenza, Sofi allora accenna soltanto il movimento, nel tripudio generale. Tra i primi ringraziamenti post medaglia, su Instagram, la poliziotta marchigiana aveva fatto una dedica a chi le aveva regalato la prima palla. “In realtà era un nastro, poi ho visto un’esibizione e il giorno dopo ero in palestra. Avevo già capito cosa volevo fare”. Sullo schermo appare un video delle Farfalle, bronzo olimpico a squadre, che la descrivono così: forte, leggera, simpatica, esplosiva. “Le ringrazio, perché anche per me loro sono un grandissimo esempio. Una caratteristica che non hanno detto? Testarda”. “In realtà è determinata, per me, perché è quella determinazione che ha fatto uscire la sua testardaggine, portandola a questi risultati” – aggiunge Chechi. “È poi è perfezionista” conclude Baldassarri. Che poi racconta l’aneddoto della monetina gettata qualche tempo fa nella Fontana di Trevi. Quale desiderio aveva espresso? “Ma se lo dico poi non si avvera. Un’indicazione? Los Angeles”.

La quattro giorni del Festival dello Sport 2024 è stata un successo, per la partecipazione di appassionati e di praticanti, per i campioni che si sono succeduti, raccontando cosa c’è dietro una vittoria o una sconfitta. Con un programma che ha riempito e colorato di rosa la città di Trento, ricco di ospiti internazionali, incontri, eventi, camp e attività, le frecce tricolori ad omaggiare un territorio che fa dello sport uno dei suoi fiori all’occhiello, la ginnastica, quest’anno, è stato il filo conduttore. La Federazione, in particolare, da un lato ha consolidato i propri rapporti con il gruppo RCS e con Trentino Marketing e, dall’altro, è stata la vera protagonista, aprendo la rassegna con l’esibizione alla trave di Alice D’Amato e Manila Esposito e chiudendola con quella di Sofia Raffaeli. In mezzo le interviste al quintetto delle Fate e alle sei Farfalle della squadra, senza dimenticare Vanessa Ferrari e Jury Chechi. Mai l’artistica, maschile e femminile, e la ritmica, erano state così al centro della narrazione del giornalismo sportivo. Di celebrità, dal 10 al 13 ottobre, ne sono sfilate tantissime, ma quello davanti al Grand Hotel di Trento più che un tappeto rosso sembrava una pedana ginnica, dove i divi dei grandi e dei piccoli attrezzi olimpici hanno avuto finalmente la loro meritata passerella.

Fonte:https://www.ilfestivaldellosport.it/

Foto Mauro Montana / RCS

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