Il Presidente FGI Gherardo Tecchi ha raggiunto in Belgio la delegazione guidata dal consigliere federale Vittorio Massucchi, per stare vicino agli atleti azzurri impegnati nella 52ª edizione dei Mondiali di Artistica. “I ragazzi sono stati straordinari – ha dichiarato il numero uno della ginnastica, sugli spalti dello Sportpaleis Antwerpen insieme al Segretario Generale Roberto Pentrella – Anzi, ormai per loro certe prestazioni sono diventate normali. Ci siamo presentati ad Anversa da campioni d’Europa e siamo riusciti a centrare l’obiettivo principale, il pass per Parigi. Adesso la strada è in discesa e ci divertiremo. Mi voglio complimentare con il direttore tecnico Giuseppe Cocciaro e con tutto il suo staff, anche con gli atleti che sono rimasti a casa. Una delle nostre missioni statutarie è quella di consegnare alla preparazione olimpica del Coni il maggior numero di qualificati e, contando anche i sette posti della ritmica, siamo già a dodici, il massimo che si poteva fare, fin qui. Ora tocca all’artistica femminile. La squadra degli uomini mancava da Londra 2012, finalmente ce l’abbiamo fatta! E’ una gioia indescrivibile per tutto il nostro movimento. La ginnastica è una grande famiglia e sono sicuro che questo ennesimo risultato di vertice farà sentire orgogliosa tutta la base, dalla quale vengono i nostri campioni.
Il massimo dirigente della più antica delle Federazioni italiane, Ente morale dal 1896 si è poi soffermato sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’Accademia internazionale di Desio. “Non è mia abitudine commentare le sentenze. Prendo solo atto che, allo stato attuale, la posizione garantista della Federazione, che a gennaio lasciò la Maccarani alla guida delle Farfalle, fu corretta. Se allora avessimo anticipato l’esito del processo sportivo, sotto la pressione di quello mediatico, oggi l’Italia poteva non avere una squadra di ritmica alle Olimpiadi, e sarebbe stato un danno inappellabile, anche per il CONI. Allo stesso modo non sta a me giudicare parole o frasi di chi è chiamato a giudicare, e credo che a chiarirne il significato debba essere colui che le ha pronunciate. Di sicuro nel mio vocabolario violenza e affetto non sono sinonimi, ma contrari. Adesso aspettiamo le motivazioni ufficiali e soprattutto l’esito delle indagini della procura di Monza, con la quale collaboriamo dalla prima ora, con grande trasparenza, per il bene delle nostre ginnaste”.
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