Ci ha lasciati Luigi Cimnaghi, avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 10 agosto. Nato a Meda, in Brianza, nel 1940, Gigi – così era conosciuto in tutto l’ambiente sportivo, non solo nella ginnastica (nella foto insieme a Sara Simeoni) – è stato un atleta azzurro, con due partecipazioni olimpiche a Tokyo nel 1964 e a Città del Messico 1968, e un grande dirigente, segretario generale FGI dal 1985 al 1997, al fianco del prof. Bruno Grandi. Dal 1999 al 2004 ha ricoperto il ruolo di responsabile dello Stadio Olimpico di Roma. Cresciuto nella Forza e Virtù (oggi Ginnastica Meda), inizia la sua carriera ginnica negli anni cinquanta, proseguendo poi alla Sampietrina di Seveso e alla Pro Patria Milano. In Nazionale si unisce ai Bronzi di Roma ’60, con Franco Menichelli (nella foto), Angelo Vicardi, i fratelli Carminucci, Giovanni e Pasquale, Gianfranco Marzolla e Orlando Polmonari. Agli ordini di Jack Günthard fa il suo esordio contro il Giappone, in preparazione per le Olimpiadi del Sol Levante. Ai Mondiali di Praga nel 1962 ottiene la quinta piazza di squadra. La consacrazione però arriva l’anno seguente, ai Giochi del Mediterraneo di Napoli, dove si mette al collo la medaglia d’oro di gruppo.
Cimnaghi ormai fa parte a tutti gli effetti dell’Italia più forte del dopoguerra. Insieme a Bruno Franceschetti, che poi diventerà l’allenatore di Jury Chechi, parte per Tokyo, finendo però ai piedi del podio nipponico. Gigi, ventunesimo a livello individuale, è secondo solo all’angelo azzurro, il migliore degli italiani. Ai campionati italiani batte Carminucci alle parallele pari, divenendo il numero uno di specialità, nel 1965 farà altrettanto al cavallo con maniglie. Ormai tra i più affermati interpreti del panorama internazionale, dopo un Mondiale a Dortmund senza grandi sussulti, si riscatta ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi nel 1967, dove vince di nuovo il titolo a squadre, con importanti piazzamenti individuali: due argenti e due bronzi. In Messico, alle Olimpiadi del ’68, finisce dodicesimo con un’Italia traumatizzata dall’infortunio di Menichelli al corpo libero. Senza Franco, Luigi risulta l’all arounder più bravo, anche se il suo 33° posto è molto lontano dalla quota medaglie.
Appeso il body al chiodo, nel 1977 diventa DTN della Maschile. Nel 1981 passa dalla palestra alla scrivania e gli viene affidata la divisione Ricerca e sperimentazione, per un intero quadriennio. Nel 1985, infatti, Bruno Grandi (nella foto, al centro, tra Cimnaghi a destra e Chechi a sinistra)lo vuole Segretario Generale e con questa carica dirige, tra le altre cose, l’organizzazione degli Europei GAM di Roma nel 1981 e di quelli giovanili di Rimini nel 1984, nonché, due anni dopo, della rassegna continentale di Ritmica nel 1986, e della finale di Coppa Europa maschile e femminile nel 1988, entrambe a Firenze. In qualità di capomissione accompagna la delegazione ginnica ai Giochi Olimpici di Seul (1988), Barcellona (1992) e Atlanta (1996). Sono tanti anche gli scritti su riviste specializzate e le dispense per i corsi di formazione dei quadri tecnici e di giuria della Federginnastica. Cimnaghi è un cultore della materia, stimato e rispettato anche oltre confine, tanto da assumere l’incarico di numero uno del Comitato tecnico maschile dell’Unione Europea di ginnastica, dal 1984 al 1989, e membro del Comitato esecutivo UEG, a Losanna, dal 1989 al 1994. Uno dei suoi ultimi impegni manageriali è stato nel 2006 per i Giochi Olimpici invernali di Torino.
Da Gianni Petrucci a Bruno Grandi, tutti i massimi dirigenti sportivi italiani hanno ammirato le qualità professionali di Cimnaghi, un uomo del fare, pratico, capace, intelligente. Un ginnasta d’altri tempi che ha saputo saltare l’ostacolo della contemporaneità, volteggiando tra gli staggi di due secoli, sempre in sella al suo cavallo alato, aggrappato alle maniglie della tradizione, con il volto rivolto al futuro. Gigi ci mancherai! La “sua” Federazione Ginnastica d’Italia, dall’attuale Presidente, Gherardo Tecchi, al Segretario Generale Roberto Pentrella, passando per l’intero Consiglio Direttivo, e tutto il movimento ginnico nazionale si stringono alla famiglia e ai cari di un uomo che da oggi diventa leggenda!
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