Oggi, dall’Aeroporto di Fiumicino, parte il primo gruppo di ginnasti che compongono la missione Coni alla XXXIII edizione dei Giochi Olimpici Moderni Estivi di Parigi 2024. Dalla scaletta dell’aereo, sulla pista del Charles De Gaulle, alle 13.05 scenderà in suolo francese il nostro quintetto di artistica maschile, composto da Nicola BARTOLINI – oro al corpo libero ai Campionati del Mondo di Kitakyushu 2021 – Carlo MACCHINI – argento continentale alla sbarra ad Antalya 2023 – e dai tre dei campioni d’Europa a squadre dello scorso anno, in Turchia: il neo “leader degli Assoluti” Lorenzo Minh CASALI, il sesto migliore all-arounder del pianeta, bronzo europeo a Rimini 2024, Yumin ABBADINI e l’argento tricolore nel completo e a parallele, nonché campione d’Italia con la Virtus Pasqualetti, Mario MACCHIATI.
L’ItalGAM sarà accompagnata dal Direttore Tecnico Nazionale, Giuseppe coach Cocciaro, con Alberto Busnari, quattro volte olimpico, quarto al cavallo con maniglie a Londra 2012 e ideatore di un celebre movimento che porta il suo nome, Paolo Pedrotti, responsabile dell’Accademia Internazionale di via Ovada a Milano e Marco Fortuna che coordina il Centro Tecnico Nazionale di Fermo, nelle Marche. Del gruppo che aveva conquistato la qualificazione a cinque cerchi con il sesto posto nel concorso I del Mondiale di Anversa manca solo Matteo Levantesi (sostituito da Macchini), mentre Lorenzo Bonicelli (Ghislanzoni GAL) continua a stare in panchina e ad allenarsi in Italia, insieme all’altra riserva Edoardo De Rosa (Ginnastica Gioy).
Il ventottenne Nicola Bartolini è il più anziano dell’intera truppa – compresa anche l’artistica femminile e la ritmica, dove la coetanea Alessia Maurelli, classe 1996 ma più giovane di sei mesi, condivide il suo primato tra le donne – e dopo i tre tentativi precedenti, finiti male, ai Mondiali di Glasgow 2015 (appena passato tra i senior) per Rio de Janeiro, Stoccarda 2019 e, a livello individuale, gli Europei di Basilea, per Tokyo 2021, il “Michelangelo sardo” potrà finalmente aggiungere i cerchi olimpici ai suoi famosi Tattoo. Il più longevo di tutta la delegazione guidata dal Segretario Generale Carlo Mornati è il tiratore Giovanni Pellielo, che, gareggiando nel Trap, vivrà la sua ottava Olimpiade con la maglia azzurra, eguagliando i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo (sport equestri), presenti nelle edizioni dal 1948 al 1976, e Josefa Idem (canoa), che però prese parte a Los Angeles 1984 e a Seoul 1988 difendendo i colori della Germania Ovest, prima di inanellare sei partecipazioni consecutive con l’Italia. Tutti esordienti, invece, gli azzurri della nazionale maschile di ginnastica, visto che nelle due precedenti edizioni la squadra non si era qualificata e così, in Brasile e in Giappone, ci andò Ludovico Edalli, accompagnato, nel Sol Levante, da Marco Lodadio.
L’obiettivo principale dei “Supermen” italiani è quello di centrare la final eight a squadre di lunedì 29 luglio e magari di eguagliare o – perché no? – battere il record del quinto posto a Barcellona’92, ottenuto senza Jury Chechi e rimasto il miglior piazzamento dell’era moderna, a parte il bronzo di Menichelli e compagni, a Roma ’60. Il giro in qualifica, sabato 27, inizierà agli anelli – lì dove eravamo rimasti nel 1924, un secolo fa, con Francesco Martino appeso alla medaglia d’oro – e si concluderà al cavallo con maniglie, proprio come a Liverpool nel 2022 quando l’ItalGAM stava per compiere un’impresa storica, sfiorando quel podio iridato che manca proprio dai Mondiali di Parigi del 1913.
Con la formula classica, in qualifica, del 5-4-3 (ossia dei cinque atleti sul field of play di Bercy solo quattro saliranno su ciascuno dei sei attrezzi di gara, con la possibilità di scartare il punteggio più basso) che poi diventerà 5-3-3 nell’eventuale finale, Casali, Macchiati e Abbadini saranno la spina dorsale dei cosiddetti “generalisti”, impegnati sull’intero giro e quindi a caccia anche dei due posti tra i 24 dell’all-around di mercoledì 31, mentre Bartolini coprirà corpo libero, volteggio (Kasamatsu 1 e ½ senza il secondo salto per la finale di specialità), parallele pari ed eventualmente (se uno dei tre tenori dovesse sbagliare) gli anelli. Macchini farà “All-In” sul cavallo con maniglie e, soprattutto, sulla sua sbarra, grazie alla quale con i salti Pegan, Cassina e Kolman, e una routine che parte da 6.5, potrebbe entrare nell’ottetto dei fenomeni volanti, stile Igor ad Atene 2004 e Pechino 2008. Qualche speranza di specialità ce l’ha anche Yumin – nome che nel cinese della mamma significa “veloce e intelligente” – l’astro nascente bergamasco, allenato dalla leggenda “Busnari” e fidanzato con la fata Elisa Iorio.
Nella delegazione ginnica, al seguito del Segretario generale FGI Roberto Pentrella, ci saranno i fisioterapisti Salvatore Scintu, alla sua ottava presenza, senza soluzione di continuità, da Atlanta’96, e Beatrice Di Blasio. Il giudice italiano internazionale scelto da Losanna al tavolo dell’Esecuzione sarà Diego Lazzarich, ex ginnasta a Los Angeles 1984, membro del Comitato Tecnico dell’European Gymnastics e alla sua quinta presenza in una giuria olimpica. . Le sale di allenamento sono a “Parc des Expositions Paris Le Bourget”, training hall a venti minuti di bus dal Villaggio. La prova podio è fissata per mercoledì 24 luglio, due giorni prima della Cerimonia d’apertura sulla Senna, allo stesso orario della competizione, nel terzo ed ultimo gruppo, alle ore 20.00. Quando l’ItalGAM chiuderà la giornata inaugurale girando con Turchia, Svizzera, Spagna e due gruppi misti. Il resto lo dirà la Storia!
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