Il giapponese Oka Shinnosuke è il nuovo campione olimpico all-around di ginnastica artistica maschile. Con la sua vittoria a sorpresa il ventenne campione del mondo juniores di Győr 2019 aggiunge un altro oro, dopo quello a squadre, e prolunga la striscia di titoli nipponici nel generale al record di quattro edizioni consecutive. Il suo nome, infatti, si aggiunge a quelli di Daiki Ashimoto a Tokyo 2021, e di Kohei Uchimura a Rio 2016 e Londra 2012. In totale gli acuti dei ginnasti del sollevante salgono a otto, da Parigi 1900 ad oggi.

Apparentemente indifferente alle pressioni di una finale olimpica, malgrado la giovane età, Oka è stato tanto costante quanto spettacolare lungo tutte e sei le routine GAM della Bercy Arena. E malgrado non abbia ottenuto il punteggio più alto su nessun attrezzo, si è dimostrato il più continuo, in una serata rivelatasi piena di insidie per i favoriti della vigilia. Il punteggio complessivo del talento di Okayama è stato di 86.832 punti, 0.233 in più rispetto al secondo classificato, il cinese Zhang Boheng, protagonista di una clamorosa rimonta dopo la caduta iniziale nel corpo libero, fino a quota 86.599.

Il vicecampione olimpico di Tokyo, l’altro cinese Xiao Ruoteng si è dovuto accontentare del bronzo con 86.364. Con il suo piazzamento il podio è diventato tutto asiatico, cosa che non accadeva da Monaco 1972 quando i nipponici Kato, Kenmotsu e Nakayama occuparono tutti e tre i gradini che contano. Il Giappone così conquista due ori sui primi due concorsi maschili di Parigi 2024, volando in testa a medagliere, mentre la Cina, dopo la delusione per la piazza d’onore a squadre deve ingoiare un altro rospo, con i suoi fenomenali interpreti battuti da un rookie. L’incredibile Oka, che dopo gli exploit nella categoria giovanile era uscito dai radar fino al successo nel campionato asiatico dello scorso anno, è il nuovo Imperatore della ginnastica

I rumor degli addetti ai lavori sul suo potenziale si sono trasformati in grida di stupore del pubblico francese dopo il secondo punteggio in qualifica, 86.865, dietro al numero uno mondiale di Kitakyushu Zhang Boheng, e davanti a quello di Liverpool 2022 e Anversa 2023, il connazionale Hashimoto. Oka ha messo tutti d’accordo inanellando ben quattro punteggi superiori a 14.500. Il suo massimo è stato 15.100 alle parallele nella penultima rotazione, con il successivo 14.500, in una finale alla sbarra da favola, che, di fatto, ha spento ogni velleità degli agguerritissimi avversari.

La finale di oggi doveva essere la resa dei conti tra i campioni planetari Zhang e Hashimoto, una specie di duello finale tra Kong e Godzilla, ma gli errori di entrambi hanno cambiato le carte in tavola. Le speranze del cinese sono andate in fumo quando ha sbagliato i tre avvitamenti e mezzo nella prima diagonale al corpo libero, atterrando con le mani avanti e finendo sulle ginocchia. Pochi minuti dopo, Hashimoto scendeva dal cavallo con maniglie. Alla seconda rotazione i due beniamini del pubblico galleggiavano tra la 15ª e 16ª piazza. Ma il 24enne cinese non si è mai. Il suo 14.600 è stato il migliore della giornata agli anelli, ma la vera svolta è arrivata alle parallele, dove Zhang ha inchiodato il suo esercizio sul 15.300, ritornando prepotentemente in corsa per le medaglia.

Purtroppo, per vincere aveva bisogno di un 15 tondo, alla sbarra però si è bloccato sulla verticale, superando la linea d’equilibrio, e il conseguente 14.633 è bastato “solo” per il suo secondo argento dei Giochi 2024, dopo quello di squadra di lunedì. Per Xiao invece arriva la medaglia olimpica numero cinque. L’argento di Tokyo aveva iniziato bene, soprattutto ad anelli e parallele, e sembrava aver superato il cruccio dell’errore alla sbarra nella finale del 29 luglio, che, insieme alla doppia caduta di Su Weide, era costato il titolo a squadre alla Cina. Il bronzo conclusivo porta a cinque il computo dei suoi podi olimpici e a due quelli nel completo.

L’ucraino Illia Kovtun, quarto a due decimi dallla medaglia, il britannico Joe Fraser, il detronizzato Hashimoto, l’altro inglese, Jake Jarman, e l’intramontabile Oleg Verniaiev completano l’ottetto di testa. In undicesima posizione troviamo l’azzurro Yumin Abbadini che con il personale di 83.198 (CL 13.900 – CM 14.166 – AN 13.333 – VO 14.033 – PA 13.966 – SB 13.800) ottiene il miglior piazzamento azzurro da Tokyo 1964, quando Franco Menichelli chiuse al quinto posto. Erano sessant’anni, dunque, che un italiano non arrivava così in alto nella finale a 24 olimpica. L’aviere di Bergamo, qualificatosi con l’8° punteggio è riuscito comunque a confermare la qualità della sua ginnastica, malgrado un passo al volteggio e un altro di assestamento in uscita dal castello degli anelli. Il talento dell’Aeronautica Militare, sesto ai mondiali di Anversa, lo scorso anno, e terzo in Europa a fine aprile ha completato così un totale di sedici esercizi senza commettere grossi errori o incorrere in cadute, comprese le qualifiche e la storica finale a squadre dell’ItalGAM. E non dimentichiamoci che Abbadini è prima riserva alla sbarra, in programma lunedì 5 agosto. Per questa ragione il ventitreenne di Bergamo e il suo allenatore Alberto Busnari non faranno ritorno in Patria con il resto della squadra maschile ma resteranno nel Villaggio fino alla prossima settimana.

In una finale all-around di altissimo valore, tanto da vedere escluso nel Q1 anche il campione europeo di Rimini, il cipriota Marios Georgiou, il secondo alfiere FGI, Mario Macchiati, qualificatosi con il 16° punteggio, conclude la sua prima partecipazione a cinque cerchi con la 19° piazza a quota 81.497 (CL 13.666 – CM 13.966 – AN 13.300 – VO 14.166 – PA 13.233 – SB 13.166). Il poliziotto di Fermo, seguito da Marco Fortuna, ha pagato purtroppo un errore sul Diomidov ¼, lo stesso elemento che aveva fallito all’esordio, il 27 luglio, e che aveva poi evitato di fare nella final eight del 29. Per il resto, però, il campione assoluto 2023 ha confermato la qualità raggiunta dalla scuola di ginnastica maschile italiana, e dopo una breve e meritata vacanza tornerà tra i banchi della palestra marchigiana per cominciare la Road to Los Angeles 2028.

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