A come ALICE (D’AMATO). La ginnastica sale sul gradino più alto del podio alla trave (e anche su quello più basso con Manila Esposito) grazie a questa giovanissima atleta. Gara costellata da errori e cadute delle favorite Rebeca Andrade, Sunisa Lee e Simone Biles ma Alice fa uno strepitoso esercizio da 14.366 punti. Il quarto posto nel concorso generale le aveva tolto la gioia di un altro piazzamento da sogno, il legno però rappresenta comunque il risultato migliore mai ottenuto da una ginnasta italiana alle Olimpiadi. Con quelle a parallele e corpo libero, poi, è l’italiana ad aver centrato più finali di sempre ai Giochi.

B come BELLANDI. Alice ha vinto uno storico oro nel judo, rendendo meno amara la spedizione italiana in questa disciplina. Con l’azzurra si è anche complimentata la premier Meloni che era quel giorno a PARIGI e il bacio alla sua ragazza in mondovisione ha fatto il giro del mondo. “L’amore muove tutto” ha spiegato. La B è anche l’iniziale di Bartolini, il capitano dell’ItalGAM, che con i suoi compagni – Mario Macchiati (19° nell’All around), Lorenzo Casali, Yumin Abbadini e Carlo Macchini – è riuscito a centrare una final eight a squadre mai vista da quando esiste il concorso di ammissione. Il sesto posto della nazionale italiana maschile è la posizione più buona da Barcellona 1992.

C come CONSONNI. Un altro cognome sinonimo di medaglie che si aggiunge ad un elenco già lungo. Oro per Chiara nella madison con Vittoria Guazzini, il giorno dopo argento per il fratello Simone in coppia con Elia Viviani. In 48 ore, il duo bergamasco ha scritto una pagina di storia del ciclismo olimpico italiano.

D come DUPLANTIS. Oro olimpico nell’asta (il secondo di fila) con record per lo svedese 24enne. A PARIGI l’asticella sale fino a 6,25 e sembra che ci sia ancora margine per migliorarlo.

F come FATE. Il quintetto magico composto da Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Angela Andreoli e Giorgia Villa conquista la piazza d’onore del generale alle spalle del Team USA di Simone Biles, eguagliando così l’argento delle Piccole Pavesi ad Amsterdam 1928. Ma F sta anche a FARFALLE. Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, con l’innesto di Laura Paris (e Alessia Russo in panchina), bissano il bronzo di Tokyo 2021.

I come IMANE Khelif. L’algerina della boxe al centro delle polemiche per il suo alto livello di testosterone, una bufera su di lei anche per la rinuncia al match del’italiana Carini dopo 46″ di match all’esordio. Poi la sua Olimpiade è proseguita tra le vittorie fino all’oro che ha coinvolto un intero Paese.

J come JACOBS. L’oro di Tokyo nei 100 e nella 4×100 chiude con un quinto e un quarto posto, ma con buone prestazioni. Nella gara individuale cede lo scettro a Lyles, chiude in 9″85, suo primato stagionale, nella finale più veloce della storia. Nella staffetta, ha fatto il suo, ma è mancato il guizzo finale di Tortu per una medaglia.

K come KIPYEGON. La 30enne mezzofondista keniana regina dei 1500 da tre edizioni consecutive dei Giochi: Rio, Tokyo e Parigi. Nella capitale francese ha anche fatto il nuovo record mondiale (il 7 luglio) e olimpico (10 agosto) ed è stata anche argento nei 5000 dopo l’oro mondiale di Budapest.

L come LEON (Marchand). Il 22enne è sempre più idolo in patria, soprattutto dopo i quattro ori e il bronzo conquistati alle Olimpiadi di casa: gradino più alto nei 200 rana, farfalla, misti 400 misti e bronzo nella 4×100 misti.

M come MUSETTI. Tocca al 22enne di Carrara regalare una medaglia olimpica al tennis italiano a 100 anni di distanza da quella di Uberto de Morpurgo. Il suo bronzo rompe questo lungo incantesimo nella stessa città dove si era verificato. È un bronzo anche quello di Manila Esposito che dopo il 14° posto nell’all-around, sale sul gradino più basso del podio della trave, dopo aver conquistato con Alice D’Amato una finale mai vista e realizzando poi una doppietta da urlo.

N come NACRA 17. È l’imbarcazione di Caterina Banti e Ruggero Tira, che vincendo l’oro per la seconda volta consecutiva (dopo Tokyo anche Parigi), sono entrati di diritto nel ristretto club di azzurri che nella storia hanno fatto oro-bis.

O come OLDANI. Il celebre chef milanese ha deliziato gli atleti a Casa Italia dopo la vittoria delle medaglie.Il prologo olimpico è stato il pranzo preparato per il Presidente Mattarella, arrivato dall’Italia pr l’inaugurazione di Casa Italia a Le Prè Catelan e la cerimonia di inizio dei Giochi.

P come PALTRINIERI. Greg vince un argento (1500) e un bronzo (800), manca il podio nel fondo ma diventa il primo nuotatore a medaglia in tre edizioni consecutive dei Giochi. Un motivo in più – se andrà avanti – per essere portabandiera a Los Angels 2028.

Q come QUARTETTO. Anche in quattro l’Italia è competitiva. Oro per le quattro della spada femminile, argento per il 4 di coppia, per il fioretto donne e uomini, bronzo per la 4×100 sl di nuoto e per i ciclisti dell’inseguimento a squadre che hanno onorato così l’oro di Tokyo.

R come RONCADELLE. Il paese, comune bresciano di poco più di 9.000 abitanti, salito alla ribalta per tre ori olimpici vinti da suoi abitanti. Il 1° agosto ne arrivano due in pochi minuti con Alice Bellandi nel judo e Giovanni De Gennaro nella canoa, nell’ultimo giorno arriva quello di Anna Danesi, una delle ragazze dell’Italvolley. Ma che R come Raffaeli. Sofia, arrivando terza nel concorso generale individuale, si prende il podio che non c’era mai stato. La Ritmica italiana, inoltre, piazza, per la prima volta, due sue rappresentanti nella top 10 delle individualiste olimpiche. Milena Baldassarri, infatti, è ottava.

S come SENNA. Il fiume di Parigi, discusso per la qualità delle sue acque che ha tenuto banco per tutte le Olimpiadi. Alla fine, le gare si sono regolarmente svolte, dal triathlon al nuoto di fondo e gli organizzatori hanno avuto ragione.

T come TAMBERI. Portabandiera, campione olimpico in carica nel salto in alto. Problemi fisici vari non hanno facilitato il suo percorso di avvicinamento ai Giochi, poi i calcoli renali lo hanno messo a dura prova nel giorno della gara. Ha fatto di tutto per esserci, ma ha chiuso 11esimo.Con l’ovazione del pubblico.U come UZBEKISTAN. Un bilancio trionfale per una delle rivelazioni di questa rassegna olimpica che ha chiuso con 8 ori, 2 argenti e 3 bronzi e il 13° posto generale nel medagliere. Cinque degli otto ori arrivano dalla boxe e poi da judo, taekwondo e lotta.

V come VILLAGGIO OLIMPICO. Sempre uno degli ombelichi delle Olimpiadi, questa volta le critiche degli atleti (su cibo, letti e caldo) sono state abbastanza trasversali e univoce soprattutto nei primi giorni. Poi, forse, l’adattamento ha pagato.

W come WINDSURF. Dopo 24 anni dalla vittoria di Alessandra Sensini, l’Italia torna sul gradino più alto del podio della specialità con Marta Maggetti, che a Marsiglia regala uno dei due ori della vela italiana a questi Giochi.

Y come YU-TING (Lin). Il pugile taiwanese che ha vinto l’oro nei -57 kg donne. Come l’algerina Khelif è al centro delle polemiche per il suo elevato tasso di testosterone, ma alla fine ha gareggiato e vinto. Anche lei uno dei simboli di questi Giochi. Ma anche come Yumin Abbadini, che con il suo 11° posto nel concorso generale individuale maschile ottiene il miglior piazzamento azzurro da Tokyo 1964, quando Franco Menichelli chiuse al quinto posto. Erano sessant’anni, dunque, che un italiano non arrivava così in alto nella finale a 24 olimpica.

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