Non poteva esserci modo migliore per inaugurare la settima edizione del Festival dello Sport dello Sport a Trento. Alice D’Amato, medaglia d’oro olimpica, e Manila Esposito, bronzo, entrambe alla trave di Parigi, hanno aperto la kermesse sportiva più attesa della stagione, davanti a Urbano Cairo, presidente e a.d. RCS MediaGroup – nella foto insieme al cav. Gherardo Tecchi – Stefano Barigelli, direttore La Gazzetta dello Sport, Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, Franco Ianeselli, sindaco di Trento, Flavio Deflorian, rettore dell’Università degli Studi di Trento, Maurizio Rossini, amministratore delegato Trentino Marketing, Marco Mezzaroma, presidente Sport e Salute, Luca Pancalli, presidente Cip e Gianni Valenti, vicedirettore vicario La Gazzetta dello Sport e direttore scientifico del Festival stesso. Prima dell’intervista a veri e propri miti del passato come Carl Lewis, il figlio del vento, e Fabio Cannavaro, campione del mondo e Pallone d’Oro, l’esibizione delle due ginnaste [CLICCA QUI], con Giorgia Villa, Elisa Iorio ed Angela Andreoli ad applaudire dal palchetto d’onore, ha trasferito il pubblico del Teatro Sociale in un’atmosfera da brividi, con il braciere virtuale sullo sfondo e i cinque cerchi nell’aria. Sono state loro, le fate della ginnastica artistica, le guest star di questo inizio di Festival, intervistate ieri sera da Federica Masolin e questa mattina all’Auditorium Santa Chiara, dalla giornalista Federica Cocchi, per uno degli appuntamenti più gettonati della rassegna: sala stracolma, quasi un migliaio di spettatori, tante fan che hanno assaltato le proprie beniamine – disponibili a selfie ed autografi – un entusiasmo pulsante, un filo invisibile che unisce la generazione delle campionesse – la squadra d’argento dei Giochi Olimpici – e quella delle bambine/ragazzine che sognano di volare in pedana, tra parallele e travi, esattamente come le azzurre dell’Italdonne GAF, e con loro Vanessa Ferrari, che tutte le ha ispirate. Storie di magia, “di luce e di buio”, come racconta Super Vanny nell’inconsueto ruolo di intervistata e intervistatrice, “di grandi soddisfazioni e di momenti difficili”. Parigi doveva essere la sua Last Dance. Un infortunio l’ha bloccata sul più bello. Ancora una volta, come tante altre volte. “Ma senza nessun rimpianto, è stato un viaggio bellissimo. La ginnastica è la mia vita, non la abbandonerò mai”. A Parigi c’era, però, una sorellanza che ha fatto epoca. Fate d’argento, che valgono l’oro. Giorgia Villa: “Siamo una famiglia, vincere la medaglia è stata un’emozione bellissima”. La carezza di Alice D’Amato è per la sorella Asia, che ha saltato Parigi perché infortunata: “E’ un po’ di tempo che mi lascia sola (ride), mi è mancata tanto, la aspettiamo”. Elisa Iorio: “Era la mia prima Olimpiade, avevo un problema alla caviglia, ho sofferto ma ci ho pensato dopo: e questo mi ha aiutato”. Per tutte, la ginnastica è compagna di vita, da quando la vita ha preso forma. Gambe che tremano, fantasia che corre. “Ho cominciato a quattro anni e mezzo – racconta Manila Esposito, 18 anni il 2 novembre – mia mamma mi ha portato in palestra perché a casa non stavo mai ferma. Nella ginnastica ho trovato il mio mondo, il mio posto dove sono felice”. Ogni fata ha un film da riavvolgere. “Quando vado in pedana porto con me tutta la mia famiglia – spiega Angela Andreoli – perché i miei sacrifici sono stati i loro sacrifici”. Vivono a Brescia, si allenano all’Accademia Internazionale, al PalAlgeco. Hanno consegnato la loro infanzia e adolescenza ad un sogno. Alice D’Amato estrae la medaglia d’oro vinta alla trave a Parigi. “E ancora oggi la guardo e non ci credo (risate), mi sembra di averla in prestito”. Alice custodisce un potenziale enorme, ma anche una fragilità che fa tenerezza. “Fin da piccola mi sono sempre sentita l’ultima ruota del carro, ma un po’ alla volta sto imparando a credere in me stessa”. Sono giovani, sono in viaggio verso altri obiettivi. Il momento più toccante è arrivato quando è stato proiettato un filmato sgranato dove le fate azzurre di oggi erano bambine. Ieri e oggi, sul palco e in platea: bellezza seminata, sogni da coltivare. Domani si volta pagina, il libro resta sempre quello della Ginnastica. Infatti arrivano le Farfalle della squadra di Ritmica, bronzo a Parigi, che avranno il loro momento di celebrazione, intervistate da Jury Chechi. Poi gran finale, domenica, con la chiusura nel nome di Sofia Raffaeli, bronzo olimpico individuale. Il Vulcano di Fabriano si esibisce sul palco del teatro trentino e avrà il suo talk show con la compagna di sempre, Milena Baldassarri, finalista a cinque cerchi sia a Tokyo, sia in Francia, lo scorso agosto, quando un sogno di mezza estate si è tramutato in una bellissima realtà. Che la FGI, la Gazzetta e tutto il mondo dello sport italiano stanno ancora orgogliosamente celebrando.
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