Quale altra Federazione sportiva fa cose del genere, non solo in Italia? Non stiamo parlando di awards o di cerimonie protocollari di premiazione, magari con un bravo conduttore e qualche clip premontata sul campione di turno. Il “Christmas Gym” è uno show stile Broadway, composto dai ginnasti delle squadre nazionali che, per un giorno, si sono calati nel mondo del teatro, mettendo in mostra talenti di danza e recitazione da veri artisti.

Il programma, che vedremo, in esclusiva, in seconda serata su La7, giovedì 26 dicembre alle 23.15, grazie alla produzione televisiva della stessa FGI, comincia con l’Ouverture di tutte le atlete e gli atleti presenti, sulle note di “Now we are free” di Lisa Gerrard dal film Il Gladiatore. Attraverso un gioco di ombre, vedremo rappresentati gli sport olimpici antichi con un susseguirsi di figure in controluce.

Dopo l’anteprima e la sfilata sulla ribalta parmense di tutti i protagonisti, le squadre di Artistica maschile e femminile, le Farfalle della Ritmica e le individualiste, il gruppo dell’Aerobica e la coppia mista dell’Acrobatica, il palco esplode in un tripudio di luci e di laser sullo spartito del Guglielmo Tell di Rossini.

Poi tocca al conduttore. E che conduttore: “Dal Teatro Regio di Parma, io mi chiamo Luca Bizzarri e da questo palcoscenico avrò l’onore di raccontavi una storia, anzi di raccontarvi LA storia, la storia degli esseri umani, una storia dove il racconto diventa epica, e si manifesta al massimo della sua forza nel sogno olimpico, nel momento in cui uomini e donne cominciano a gareggiare gli uni con gli altri e ognuno di loro con l’avversario più difficile: se stessi, i propri limiti, le proprie paure. E nella ginnastica, nel movimento del corpo e dei corpi, l’espressione umana aspira a diventare altro da sé, a raggiungere la perfezione che non è degli uomini”.

La capitana Alessia Maurelli, al passo d’addio, dopo l’annuncio del ritiro, rilegge la sua incredibile storia con il ballerino Mauro Ardenti dei “Liberi Di”. Ad accompagnarli ci sono la violinista Tatiana Reout e la pianista Inessa Filiftovich che eseguono dal vivo il Notturno n.20 di Chopin.

Nei quadri successivi l’intera Accademia Internazionale di Desio ci regala una meravigliosa coreografia intitolata “Utopianimae” su quattro brani di Audiomachine: “Deceit and Betrayal”, “The Gallows”, “Tree of life” e “Wildfire”. Milena Baldassarri riempie la scena con un assolo, danzando su Experience di Einaudi. Due pezzi da brividi di grande eleganza e poesia.

Il palcoscenico del Regio si tinge di rosso quando parte Libertango di Astor Piazzolla, al battito di mani che diventa anche quello dei nostri cuori: Agnese Duranti insieme a Francesca Mottola, Davide Agostini e Antonio Cardelli dei “Liberi di” ci regala un momento da sogno su un tessuto di stile e passione.

A questo punto è “Gymnastics Time” allo stato puro: Yumin Abbadini sul castello degli anelli tra nebbie incantate e poi con i suoi Thomas al suolo, Nicola Bartolini equilibrista con degli staggi a terra e le fate della nazionale di artistica argento olimpico che si divertono in coreografie inedite, prima che Asia D’Amato e Manila Esposito salgano su insolite parallele asimmetriche al ritmo di “Upcoming Concerts for Hang Massive”.

Dalla ginnastica evocata si torna all’evocazione del mito, questa volta grazie Mauro Ardenti e Valentina Marino dei “Liberi di” che portano in sospensione Daniela Mogurean e tutti gli spettatori, portandoli ad altezze tali che conosce solo chi è abituato a volare. Il tutto in un’atmosfera rarefatta dove gli angeli suonano al chiaro di Luna di Debussy.

Un passo a due uomo / donna sull’aria del Lago dei cigni, con la grazia che occorre affinché un movimento possa essere così lieve da enfatizzare la leggerezza delle note. Come si legge nel De L’Amore secondo Platone “Il nome amore; dunque, è dato per il desiderio e l’aspirazione all’intero. Prima di tutto questo, come dico, eravamo una unità sola, ora invece per la nostra colpevolezza siamo stati dispersi dalla divinità come gli Arcadi dagli Spartani”. Alessia Russo e il ballerino de La Scala di Milano, Alessandro Paoloni, sono straordinari nell’esaltare il secondo atto di Cajkowskji.

C’è una vita oltre la pedana? Se lo chiede Luca Bizzarri e ce la mostrano tutti gli atleti in un siparietto divertente che strizza l’occhio al pubblico, rivelando cosa c’è dietro le quinte del più grande spettacolo del mondo, lo sport olimpico. Qui le lacrime d’emozione lasciano spazio al sorriso, e la ginnasta ha modo di raccontare il proprio carattere gioioso, svestendo i panni della campionessa per mettere quelli della ragazza della porta accanto.

Ma c’è una storia poi da raccontare. La storia di una bambina divenuta leggenda. La formica atomica che scala il vulcano fino a cavalcare l’unicorno che la condurrà sull’Olimpo. Sofia Raffaeli è semplicemente meravigliosa su “The flight” di Schnittke, mentre il presentatore racconta il suo romanzo di formazione. Sono immagini iconiche destinate a rimanere dell’immaginario collettivo. I brividi ormai sono costanti e la ginnastica si sublima nella rappresentazione teatrale, regalandoci la fotografia di una stella com’è difficile vederla ad occhio umano.

Il Nuovo Cinema Paradiso ha tra i suoi titoli anche la nazionale di Ritmica che poi con “Conquest of Paradise” di Vangelis lascia scendere dal cielo l’oro, l’argento e il bronzo, suggellando la festa finale delle medaglie olimpiche della ginnastica italiana. A Parigi 2024 sono salite cinque volte sul podio, con undici diverse ragazze. L’applauso finale è tutto per loro!

“Metalli preziosi che si liberano nell’aria – recita Bizzarri nella veste del cantastorie a cinque cerchi – e testimoniano la proclamazione della vittoria a coronamento del percorso che l’atleta ha fatto e coincide con la realizzazione del sogni che aveva sin da bambino, un viaggio che ha voluto, che ha scelto di fare, che nessuno gli può togliere, perché una medaglia non dura il tempo del successo, dura il tempo di una vita”.

L’estasi dell’oro di Morricone e poi Music di John Miles concludono un programma mozzafiato, qualcosa che è difficile vedere nei palinsesti del mainstream televisivo e che, invece, La federazione Ginnastica d’Italia ha portato su La7, gratuitamente, per regalare a tutti i suoi appassionati un Santo Stefano, da passere in famiglia. Nella grande Famiglia dello Sport Italiano.

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