LA TRAVE DI EQUILIBRIO
L’attrezzo poggia su un tappetone, è lungo 5 m, largo 10 cm ed ha un’altezza regolabile che, nelle competizioni olimpiche, va posta a 1,25 m. La limitata superficie di appoggio e l’altezza dal suolo richiedono particolari doti di equilibrio delle atlete.
La trave rappresenta la specialità più impegnativa del programma tecnico femminile e richiede uno straordinario equilibrio e determinazione
A seconda della preparazione, sulla trave è possibile compiere una varietà di movimenti. Per le atlete più piccole, durante le gare, può bastare anche solo camminare sulle punte senza, però, sbilanciarsi. Ovviamente più si imparano movimenti più è possibile utilizzarli nella prova.
Durante una gara, i movimenti devono durare come minimo 3 secondi. Nell’esercizio si può includere la capovolta avanti o indietro, con le mani o senza, la spaccata, la squadra, il salto del gatto, la sforbiciata e anche la ruota. Terminato l’esercizio, per scendere, si può fare una rondata o un piccolo salto.
Ma anche, nei livelli agonistici si possono eseguire elementi più complicati, come capovolte, ruote, ribaltate senza la posa delle mani o anche flic flac, avvitamenti e non solo. Come uscita dall’attrezzo si possono effettuare salti mortali con avvitamenti e molte altre acrobazie. Sia nelle “uscite” elementari, sia in quelle agoniste l’importante è atterrare con tutti e due i piedi contemporaneamente, altrimenti vengono tolti dei punti, perché è considerato un errore.